Il caso di Domodossola e altri Comuni: via il corteo del 25 Aprile, insorge l’Anpi

Gasparri minimizza: “Alcuni cercano lo scontro, si vuole drammatizzare il nulla”. Zaratti: “Ridicolo l’invito del Governo alla sobrietà”.

Domodossola – Scoppia la polemica in una città simbolo della Resistenza, luogo che fu sede della Repubblica dell’Ossola, primo esempio – nel settembre-ottobre 1944 – di autogoverno di un territorio liberato. La scelta del sindaco Lucio Pizzi che ha deciso di modificare il programma delle celebrazioni per l’80 della Liberazione in programma domani, in ossequio alla raccomandazione alla sobrietà ha scatenato un putiferio. E’ stato infatti cancellato il corteo che avrebbe dovuto sfilare da piazza Repubblica dell’Ossola fino al monumento ai caduti e non ci sarà la banda musicale. Una decisione che ha scatenato le proteste dell’Anpi provinciale del Verbano-Cusio-Ossola.

“Siamo veramente contrariati da questa scelta – dice ai giornalisti il presidente Franco Chiodi – sulla quale tra l’altro avremmo auspicato anche un minimo di confronto. Riteniamo che il rispetto del lutto nazionale non sia infranto da un corteo. Quindi noi come Anpi proporremo di partecipare a un concentramento davanti al Comune poi insieme fino a Piazza Matteotti dove parteciperemo agli eventi già programmati in
precedenza”.

Sul caso è intervenuto anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, durante un’intervista ad Agorà su Rai3. “Non c’è nulla su cui polemizzare – ha affermato – e il 25 aprile è una festa importante, che segna la nascita della democrazia in Italia. Alcuni cercano lo scontro, ma alimentare queste manovre significa fare il gioco di chi vuole drammatizzare il nulla”. Critico invece il capogruppo di Avs in Commissione Affari Costituzionali, Filiberto Zaratti. Ha definito “ridicolo” l’invito del Governo alla sobrietà e ha chiesto chiarimenti sull’erogazione dei 700.000 euro previsti dalla Legge di Bilancio per le celebrazioni della Liberazione. “La nostra è una Repubblica antifascista – ha detto – e questa ricorrenza merita il massimo impegno da parte dello Stato”.

E ancora, due Comuni bresciani hanno annullato le celebrazioni del 25 aprile. Sono Ono San Pietro e Cividate Camuno, entrambi in Vallecamonica ed entrambi a guida centrodestra. In quest’ultimo paese il sindaco è Alessandro Francesetti, coordinatore di Fratelli d’Italia in Vallecamonica, che già aveva deciso di organizzare le celebrazioni per sabato 26 aprile e che ieri ha comunque annullato l’appuntamento.

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