Il Papa alla benedizione Urbi et Orbi: “Cristo è vivo, pace per Gaza e Ucraina. Stop alla violenza contro donne e bambini”

Bagno di folla per il ritorno di Papa Francesco in papamobile. Il Maestro delle Cerimonie legge il suo messaggio: “Ogni vita è preziosa agli occhi di Dio”.

Città del Vaticano – “Cristo è risorto, è vivo!”, ha proclamato Papa Francesco nel messaggio Urbi et Orbi 2025, letto da monsignor Diego Ravelli dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, davanti a migliaia di fedeli in piazza per la messa di Pasqua celebrata dal cardinale Angelo Comastri. Il Papa, visibilmente affaticato dopo la lunga malattia e il ricovero in ospedale, si è affacciato tra gli applausi per pronunciare poche parole: “Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua. Incarico il Maestro delle Cerimonie di leggere il messaggio”.

Nel testo dell’Urbi et Orbi 2025, Francesco è tornato a denunciare la cultura dello scarto: “Ogni vita è preziosa! Quella del bambino nel grembo della madre come quella dell’anziano o del malato, considerati in un numero crescente di Paesi come persone da scartare”. Parole forti anche contro le violenze quotidiane: “Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti! Quanta violenza nelle famiglie, contro donne e bambini! Quanto disprezzo verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!”.

Il Papa ha rivolto un accorato appello alla pace in Terra Santa, condannando la situazione umanitaria a Gaza: “Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e sogna un futuro di pace!”. Preoccupazione anche per il crescente antisemitismo, “inaccettabile in ogni parte del mondo”.

Nessun riferimento diretto, invece, alla tregua pasquale annunciata da Vladimir Putin. Tuttavia, il messaggio è chiaro: “Cristo Risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi per una pace giusta e duratura”.

Un altro tema forte è quello del disarmo globale: “L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo”, ha scritto Francesco, rilanciando con forza l’invito alla nonviolenza come scelta politica e spirituale.

Dopo la benedizione, Papa Francesco ha salutato i fedeli in un inaspettato giro in papamobile tra le navate della piazza: un gesto simbolico di vicinanza che non si vedeva da tempo, accolto con entusiasmo da migliaia di pellegrini giunti da ogni parte del mondo.

Durante la messa di Pasqua, il cardinale Comastri ha letto l’omelia del Papa: “Cristo è vivo! Non è una statua da museo, va cercato nel volto dei fratelli, nella vita quotidiana, in chi soffre”. Francesco ha esortato i fedeli a “non parcheggiare il cuore nella tristezza” ma a “correre pieni di gioia incontro a Gesù”.

Il pontefice ha infine ricordato che il Giubileo del 2025 sarà occasione per rinnovare la speranza, immergere in essa “le nostre sofferenze e inquietudini”, e ritrovare la grazia di essere amici di Cristo.

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