Tra loro infermieri, camerieri, autisti e commercianti. I dati CGIA sui lavoratori festivi, settore per settore.
Mentre oltre 11 milioni di italiani si godranno il ponte pasquale tra mare, montagna e città d’arte, più di 5 milioni saranno al lavoro anche durante la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo. A lanciare l’allarme è l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che ha elaborato i dati Istat relativi all’occupazione nei giorni festivi.
Chi lavora anche durante le feste
Secondo l’analisi, i lavoratori coinvolti nelle giornate festive del 2025 saranno 5,1 milioni:
- 1,3 milioni di lavoratori autonomi, tra cui agricoltori, allevatori, ambulanti, artigiani, commercianti ed esercenti.
- 3,8 milioni di dipendenti, molti dei quali impiegati nei settori che non possono chiudere: turismo, sanità, commercio, trasporti, intrattenimento, informazione, industria a ciclo continuo, ordine pubblico e sicurezza.
Una tendenza in costante aumento da dieci anni, in particolare dopo la liberalizzazione degli orari commerciali voluta dal governo Monti, che ha spinto sempre più attività a restare aperte anche nei giorni festivi.
Alberghi, sanità e commercio: i settori più attivi
I microdati Istat evidenziano che il maggior numero di dipendenti attivi a Pasqua e Pasquetta lavora in:
- Alberghi e ristoranti: 785.000 occupati
- Sanità e case di cura: 774.500
- Commercio ed esercizi pubblici: 689.900
Questi tre settori rappresentano da soli il 60% di tutti i lavoratori dipendenti festivi.
Il tasso di impiego domenicale più elevato si registra:
- Nel turismo/ristorazione: 70,2%
- Nel commercio: 32%
- Nella Pubblica Amministrazione: 25,7%
- Nei trasporti: 24,5%
Le regioni con più lavoratori festivi
In valore assoluto, la Lombardia guida la classifica con 593.600 lavoratori dipendenti attivi durante le festività, seguita da:
- Lazio: 465.600
- Veneto: 323.400
- Emilia-Romagna: 287.400
Ma se si guarda il rapporto tra lavoratori festivi e totale dei dipendenti, le regioni con la maggiore incidenza sono:
- Sardegna: 26,9%
- Liguria: 26,9%
- Abruzzo: 24,9%
- Lazio: 24,4%
L’Italia in Europa: sotto la media UE per lavoro festivo
Nel confronto europeo, l’Italia è sotto la media UE (20,6%) per quota di dipendenti attivi nei giorni festivi, con un dato fermo al 20,4% nel 2023. Valori ben più alti si registrano nei Paesi Bassi (38,6%), a Malta (35,8%), in Finlandia (35,4%) e Danimarca (32,8%), mentre Germania (14,6%) e Spagna (19,9%) restano sotto la soglia italiana.
Le professioni che non si fermano
La CGIA ha stilato un elenco dettagliato delle professioni che lavoreranno anche durante Pasqua e Pasquetta. Tra queste figurano:
- Sanità e sicurezza: medici, infermieri, farmacisti, vigili del fuoco, forze dell’ordine, agenti penitenziari
- Trasporti e logistica: autisti, ferrovieri, taxisti, piloti, personale aeroportuale, autotrasportatori
- Turismo e ristorazione: camerieri, chef, cuochi, pizzaioli, baristi, albergatori, animatori turistici
- Commercio e pubblici esercizi: commessi, cassieri, panettieri, tabaccai, edicolanti
- Informazione e cultura: giornalisti, fotografi, tecnici radio-TV, guide turistiche, addetti a musei e spettacoli
- Servizi e assistenza: colf, badanti, manutentori, operatori ecologici, imprese funebri