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Pasqua, in 6,5 milioni oggi al ristorante: attesi 400 milioni di incassi

Fipe – Confcommercio: segnali di crescita nonostante crisi e meteo incerto. Sette milioni i turisti registrati.

Nonostante un meteo poco promettente, la Pasqua “alta” di quest’anno porta una ventata di ottimismo tra i ristoratori italiani. Secondo le stime diffuse da Fipe – Confcommercio, domenica 6,5 milioni di persone sceglieranno di celebrare la festività seduti al tavolo di un ristorante, generando un giro d’affari stimato in almeno 400 milioni di euro.

Un dato che, pur senza evidenziare picchi eccezionali, segna una moderata crescita rispetto al 2024, in linea con l’andamento generale del settore turistico. I flussi dei primi mesi dell’anno confermano, infatti, un aumento degli arrivi e delle presenze, con 7 milioni di turisti attesi nel weekend pasquale, tra italiani e stranieri.

Previsioni e tendenze: menù à la carte o degustazione?

Le previsioni raccolte da Fipe rivelano che il 50% dei ristoratori prevede per Pasqua un’affluenza simile a quella dello scorso anno, mentre il 40% si aspetta un incremento sia nei coperti sia negli incassi. Solo un ristoratore su dieci teme un calo.

Quanto all’offerta gastronomica, prevale il menù à la carte, scelto dal 58,3% degli esercizi, con un prezzo medio di 55 euro per tre portate (bevande escluse). Il restante 41,7% proporrà un menù degustazione da sei portate, con un costo medio di 70 euro, sempre escluse le bevande.

Tra convivialità e tradizione

«Le aspettative del settore per le feste di Pasqua sono moderatamente positive, a conferma del ruolo sempre più centrale che la ristorazione gioca anche nelle grandi ricorrenze», ha dichiarato Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio. «Il pranzo di Pasqua al ristorante non è solo l’occasione per gustare piatti della tradizione preparati con cura, ma anche per riscoprire il piacere della convivialità familiare fuori casa».

La clientela attesa si divide equamente tra residenti e turisti, con una composizione mista di italiani e stranieri, segno che la ristorazione italiana continua a essere un punto di riferimento anche per chi visita il Paese durante le festività.

Un segnale per l’intero comparto

Il dato pasquale, pur influenzato da variabili stagionali e meteo, rappresenta un termometro utile per comprendere la tenuta del settore ristorativo, che guarda già alle festività primaverili e al ponte del 25 aprile con rinnovata fiducia. Dopo anni di incertezza, la tavola si conferma ancora una volta il centro delle celebrazioni italiane, anche fuori casa.

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