La senatrice M5S contro la realizzazione dell’opera. Bonelli (Avs): “Il governo vuole trasformarlo in una infrastruttura da guerra”.
Roma – La senatrice Barbara Floridia (M5s), presidente della commissione di vigilanza Rai va ancora all’attacco sull’opera del Ponte sullo Stretto di Messina. “Far rientrare il ponte sullo Stretto nel macro-contenitore del piano di riarmo Ue – sostiene – è solo l’ultima trovata di un governo che non riesce ad arrendersi a un’evidenza ormai chiara a tutti gli italiani: il dossier non sta in piedi. Per ragioni economiche, progettuali e soprattutto ambientali”.
“Consapevoli che la valutazione d’incidenza ambientale rimarrà negativa vita natural durante, – prosegue – per aggirare le norme Ue Meloni e Salvini provano ora a ‘infinocchiare’ Bruxelles al fine di aggirare i vincoli ambientali europei. E soprattutto per avvalorare la tesi, sempre più farsesca, che l’infrastruttura è basilare e imprescindibile, quando sappiamo tutti che il potenziamento dell’attraversamento dinamico è un’alternativa molto più rapida ed efficiente e meno costosa. A proposito: ma Salvini e la Lega non erano contrari al piano europeo di 800 miliardi per il riarmo? O ci siamo persi qualcosa?”.

“Il governo Meloni ha trasformato il Ponte sullo Stretto in un’infrastruttura di guerra per aggirare i vincoli ambientali europei. Lo prevede la delibera approvata il 9 aprile e resa pubblica solo ieri, che qualifica l’opera come strategica per la difesa europea e della Nato“, aveva affermato Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde in riferimento alla delibera resa nota in queste ore sulle “motivazioni imperative di rilevante interesse pubblico” che giustificherebbero la mega infrastruttura.
“Una forzatura gravissima, fatta per superare i rilievi ambientali e procedere con un progetto tecnicamente e legalmente fragile. Il progetto – aveva concluso Bonelli – non ha le dovute verifiche sismiche e – secondo Ispra – la campata di Cannitello insiste su una faglia attiva. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è stato esautorato e mai coinvolto, nonostante il parere sia obbligatorio per opere di questa portata. La Commissione VIA, nel parere del 13 novembre 2024, ha confermato il mancato rispetto di molte delle prescrizioni imposte dal CIPE nel 2003″.