Marco e Maria Teresa Steffenoni, morti da mesi nella loro villa a Verona, hanno lasciato l’intero patrimonio al WWF. Il fratello: “Non sono stati dimenticati, rispettavano la natura e l’isolamento”.
Verona – Marco e Maria Teresa Steffenoni, i coniugi trovati mummificati nella loro villa di Monte Ricco, tra Verona e Negrar di Valpolicella, hanno lasciato l’intera eredità al WWF. Il testamento, redatto anni fa e custodito da un notaio emiliano, è stato ritrovato dopo settimane di indagini.
La scoperta dei corpi, avvenuta a marzo 2025, aveva scioccato l’opinione pubblica: la coppia, rispettivamente di 75 e 76 anni, era morta mesi prima senza che nessuno ne denunciasse la scomparsa. A trovarli è stato un gruppo di urbex, giovani esploratori urbani appassionati di case abbandonate.
Nel documento, Marco e Maria Teresa dichiarano il WWF erede universale del loro patrimonio. Una scelta coerente con la loro visione del mondo: entrambi erano soci attivi dell’associazione ambientalista fin dagli anni Ottanta, profondamente legati alla tutela di fauna e ambiente. A confermare la volontà dei due anziani è Paolo Steffenoni, fratello di Marco, che ha rivendicato i corpi: “Non sono stati dimenticati. Avevano scelto l’isolamento, lo abbiamo rispettato. Ora farò in modo che abbiano una degna sepoltura.”
La loro scelta di vita appartata ha complicato i contatti con il mondo esterno. Nessun familiare li sentiva da tempo, nessun vicino li aveva visti da mesi. La morte è arrivata in silenzio, in una casa ferma nel tempo.
I primi ad accorgersi della loro scomparsa sono stati proprio gli esploratori urbani. Entrati nella villa per curiosità, hanno trovato un ambiente sospeso, oggetti intatti, silenzio irreale… e infine i corpi. Lanciato l’allarme, le forze dell’ordine hanno confermato che si trattava di morti naturali, avvenute a mesi di distanza l’una dall’altra.
La vicenda dei coniugi Steffenoni è diventata, suo malgrado, un simbolo del legame tra solitudine e libertà, tra distanza dagli altri e rispetto per il pianeta. In un mondo rumoroso e iperconnesso, loro hanno scelto il silenzio, la riservatezza e un ultimo gesto d’amore verso la Terra. Il WWF, informato della decisione, ha espresso profonda gratitudine: “È un’eredità che onoreremo con rispetto e senso di responsabilità.”