Trovati morti padre e figlio inghiottiti da una voragine nel Vicentino [VIDEO]

Trascinati con la loro auto dalla piena: le ricerche sono durate tutta la notte a Valdagno, dove la forza dell’acqua ha parzialmente distrutto un ponte.

Valdagno (Vicenza) – Si sono spente in mattinata le speranze di trovare in vita Leone e Francesco Nardon, padre e figlio precipitati con la loro auto in una voragine apertasi a Valdagno (Vicenza) durante la piena dell’Agno di questa notte. Stamani, dopo una notte di ricerche, il cadavere di Leone, 65 anni, è stato recuperato dai vigili del fuoco nel bacino di laminazione di Trissino. Più tardi è stato individuato e recuperato anche il corpo di Francesco, 34 anni.

La voragine che ha inghiottito padre e figlio

Stando alla ricostruzione, padre e figlio sono caduti con la loro auto all’interno di una voragine che si è formata nella tarda serata a seguito del parziale crollo della rotatoria nei pressi del Ponte dei Nori, finendo nel torrente Agno.

L’incidente sarebbe avvenuto intorno all’una di notte, quando le condizioni meteo erano particolarmente critiche. Le condizioni meteo, con piogge intermittenti e forti venti, hanno reso le operazioni di ricerca ancora più complesse. I soccorritori hanno lavorando tutta la notte e tutta la mattina senza sosta. Poi il ritrovamento dei cadaveri e la conferma del dramma.

Il torrente Agno, ingrossato da precipitazioni record, ha raggiunto una portata storica di 2,73 metri a Brogliano, superando il precedente massimo di 2,14 metri. Le piogge, con 200 mm a Recoaro e 160 mm a Valdagno, di cui 76 mm in poche ore, hanno provocato frane, allagamenti e il cedimento strutturale del Ponte dei Nori, un ponte vecchio ma ancora percorribile, parallelo a una struttura più moderna.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, analizzate dalle forze dell’ordine, mostrano il momento esatto in cui l’asfalto del ponte collassa, trascinando la Fiat Ulisse di Leone e Francesco nel torrente in piena. L’auto è stata recuperata a valle, ma i corpi delle vittime sono stati ritrovati solo la mattina del 18 aprile: Leone nel bacino di laminazione di Trissino, a circa 10 km dal ponte, e Francesco poco più a monte, incastrato nella vegetazione. Le ipotesi suggeriscono che Francesco abbia tentato di uscire dall’auto, senza riuscire a salvarsi dalla furia dell’acqua.

Leone Nardon, originario di Schio, era un imprenditore rispettato, titolare della Sitec Srl, un’azienda di Valdagno fondata nel 1995 e specializzata in automazione e robotica industriale per settori come il siderurgico, il legno e la carta. Iscritto all’Associazione Nazionale Carabinieri, era noto per il suo impegno nella comunità e aveva fornito attrezzature alla protezione civile locale. Sposato con Marta, aveva altre due figlie, Giulia e Anna.

Francesco, nato a Valdagno il 20 settembre 1991, lavorava nell’azienda di famiglia. Descritto come un giovane brillante, era impegnato nella Sitec Srl e condivideva con il padre la passione per il volontariato. Secondo testimonianze, i due si erano fermati al Ponte dei Nori per chiedere come poter aiutare durante l’emergenza, ma la strada ha ceduto mentre stavano per risalire in macchina.

La Procura di Vicenza, guidata dal pubblico ministero Cristina Carunchio, ha disposto il sequestro del Ponte dei Nori e della Fiat Ulisse per accertare le cause del crollo. L’ipotesi principale è che la struttura, definita “vecchia ma percorribile” dall’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, abbia ceduto sotto la pressione della piena. Non è chiaro se vi fossero segnali di degrado o se l’allerta gialla diramata dalla protezione civile fosse adeguata alla gravità dell’evento, che ha registrato 50 mm di pioggia in un’ora, un record storico per la zona

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