Tre colpi tra farmacia e negozio “Acqua e Sapone”. Il Tribunale del Riesame ha disposto la custodia cautelare in carcere per un 33enne con precedenti.
Tivoli – La Polizia di Stato, in servizio presso il Commissariato Distaccato di Tivoli-Guidonia, ha dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame di Roma nei confronti di M.D.P., 33 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.
Il provvedimento arriva su appello del Pubblico Ministero della Procura di Tivoli, dopo che la prima richiesta di misura cautelare era stata rigettata dal GIP. La decisione è scaturita da un’articolata attività investigativa, avviata dopo tre rapine (due consumate e una tentata) avvenute nel gennaio 2023 nella zona di Collefiorito di Guidonia Montecelio, ai danni di una farmacia e del punto vendita “Acqua e Sapone”.
L’autore – secondo la ricostruzione degli inquirenti – agiva a volto coperto con mascherina chirurgica e armato di una pistola, con cui minacciava i dipendenti per sottrarre l’incasso, fuggendo poi a piedi.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Tivoli e condotte dal Commissariato P.S. Tiburtino, hanno portato a una solida piattaforma indiziaria che ha permesso di identificare l’indagato. Tra gli elementi raccolti, anche una perquisizione domiciliare che ha permesso di rinvenire una replica in metallo di una pistola, nonché capi d’abbigliamento (come cappellini e scarpe) compatibili con quelli usati durante le rapine.
Fondamentali anche gli accertamenti della Polizia Scientifica, che ha eseguito analisi genetiche: una corrispondenza di DNA è stata riscontrata tra un calzino tagliato trovato in casa di M.D.P. e un calzino simile abbandonato in un sottoscala vicino ai luoghi dei delitti.
Decisive, infine, le comparazioni video-fotografiche effettuate dall’Unità Indagini Elettroniche, che hanno rilevato somiglianze morfologiche tra il rapinatore ripreso dalle telecamere e l’indagato, inclusa la presenza di un tatuaggio sul dorso della mano.
“Gli elementi raccolti – scrive il Giudice – sono gravi, convergenti e idonei a fondare l’adozione della misura cautelare, per la presenza concreta del rischio di reiterazione del reato”.
M.D.P. è stato quindi arrestato e trasferito in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.