La stretta di Agcom sui sedicenti “Maranza”: “Bene la rimozione dei video dai social”

Il commissario Capitanio: “TikTok e Youtube, rimuovendo i post hanno confermato che è possibile collaborare per pulire la rete da messaggi nocivi per gli utenti”.

Roma – “Eseguendo l’ordine di Agcom e rimuovendo numerosi video inaccettabili dei sedicenti Maranza, TikTok e Youtube hanno confermato che è possibile collaborare per pulire la rete da messaggi d’odio e nocivi non solo per i minori”. Lo dichiara Massimiliano Capitanio, commissario Agcom che aggiunge: “Questa azione di messa in sicurezza della rete, che è prima di tutto una battaglia culturale, è solo l’ultimo di tanti interventi che hanno riguardato, ad esempio, challenge pericolose tra ragazzi, pubblicità del gioco d’azzardo, pubblicità occulte, violazione del diritto d’autore”.

Grazie, infine, alla collaborazione dei ‘segnalatori attendibili’ previsti dal Dsa, si “sta ampliando sensibilmente la rete di quanti hanno canali privilegiati per chiedere la rimozione di contenuti dannosi in rete. Di recente Agcom ha riconosciuto come trusted flagger anche Telefono Azzurro“. Dal vocabolario Treccani: “Maranza s. m. e f. inv. è un giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, riconoscibili anche dal modo di vestire appariscente (con capi e accessori griffati, spesso contraffatti) e dal linguaggio volgare”.

L’Agcom, nel 2023, ha adottato un regolamento che consente a chiunque di segnalare contenuti audiovisivi presenti sui social media che possano ledere lo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori; incitare all’odio razziale, sessuale religioso o etnico o che violino la dignità umana; danneggiare i consumatori, compresi gli investitori. Recentemente, sono stati postati molti video riferiti alla “challenge #Maranza” e l’Autorità ritiene che la circolazione di questi contenuti possa essere fonte di violenze e generare gravi conseguenza. L’Agcom ha quindi chiesto l’oscuramento di questi contenuti a TikTok e Meta, che hanno provveduto a farlo. Qualora le piattaforme non si adeguassero alle indicazioni ricevute, verrebbe impartito loro un ordine. Se anche questo non sortisse effetti, l’Autorità potrebbe comminare multe da 10.000 a 250.000 euro ai sensi dall’art. 1, comma 31, della legge 31 luglio 1997, n. 249.

In particolare, per il “caso dei Maranza” l’Autorità ha individuato una serie di video in cui alcuni giovani delle periferie settentrionali annunciavano una vera e propria “invasione del sud”, alimentando così una forte tensione tra Nord e Sud Italia. Una contrapposizione che è poi sfociata in una istigazione all’odio da entrambe le parti: da un lato nei confronti dei napoletani e dall’altro, verso la comunità marocchina considerando l’origine di alcuni dei fautori della “challenge”. L’operato di Agcom a tutela degli utenti online è ad ampio spettro e riguarda anche, ad esempio, la disciplina del gioco d’azzardo e dei comportamenti degli influencer.

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