Terremoto di magnitudo 7.7 e 6.4 in Birmania: si temono migliaia di morti [I VIDEO]

Le due scosse sono state avvertite con forza anche a Bangkok, capitale della Thailandia, in Cina, India, Laos e Bangladesh. Crollano decine di palazzi, vittime e dispersi. Prima scossa 300 volte più potente di quella di Amatrice. Paura per le dighe. La Farnesina: “A Myanmar un centinaio di italiani”. Almeno 140 morti già accertati

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.7 (ma secondo alcune misurazioni sarebbe di 7.9), seguita da un secondo sisma di 6.4, ha colpito Myanmar, un tempo nota come Birmania. Il sisma si è sentito alle 14.20 ora locale, le 7.50 italiane, di oggi venerdì 28 marzo. L’epicentro è a 16 km a nord-ovest di Saigang, nel centro del Paese, come ha rilevato l’istituto geosismico statunitense, Usgs, e si è verificato a 10 Km di profondità. L’area è già gravemente colpita dal conflitto civile in corso tra gruppi di resistenza e forze armate agli ordini della giunta al governo dal colpo di Stato del 2021. a premier thailandese, Paetongtarn Shinawatra, ha dichiarato lo stato d’emergenza. I morti accertati sono almeno 140 ma la cifra, purtroppo, è destinata a salire.

Il crollo del palazzo in costruzione

La prima scossa, 300 volte più potente di quella di Amatrice, è stata avvertita con forza anche a Bangkok, capitale della Thailandia, in Cina, India, Laos e Bangladesh. Diversi edifici sono andati distrutti – tra cui uno in costruzione (nei video qui sotto, il momento del crollo avvenuto a Bankok). Secondo le prime informazioni, nel palazzo lavoravano decine di operai: per ora è stato trovato il corpo senza vita di uno di loro, ma almeno una quarantina sarebbero dispersi. La macchina dei soccorsi si è messa in moto in tutto il paese e si temono migliaia di vittime.

Il crollo da un’altra visuale

Catastrofe senza precedenti

L’US Geological Survey ha diramato un’allerta rossa per vittime e danni dopo il terremoto di magnitudo 7.7 in Myanmar. Sul suo sito web si legge che “è probabile che si verifichino numerose vittime e danni ingenti e che il disastro sia molto diffuso”. L’agenzia afferma che “è probabile che si verifichino migliaia di decessi”.

La giunta militare al potere in Birmania ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale perché intervenga con aiuti umanitari. Lo stato d’emergenza è stato dichiarato in sei regioni del Paese. Il capo della giunta, Min Aung Hlaing è arrivato in visita all’ospedale della capitale Naypyidaw, dove ci sono feriti “in massa”.

La conta dei morti

Secondo i media e le autorità, sarebbero già centinaia i morti confermati. Il crollo di una moschea a Mandalay, in Myanmar, causato dal forte terremoto, ha provocato diverse vittime. Il numero non è ancora chiaro, ma media birmani parlano di almeno 20 morti tra cui molti bambini. Altri cinque bambini e un novizio sono morti nel crollo del monastero di Wailuwun a Taungoo, in Birmania.

Distruzioni epocali

Anche in un ospedale di Naypyidaw, la capitale del Myanmar, ci sarebbero “molte vittime”. File di feriti sono stati curati all’esterno del pronto soccorso dell’ospedale generale da 1.000 posti letto. Nell’ospedale principale i feriti vengono curati in strada, con flebo intravenose appese alle barelle. Le strade vicine al Museo Nazionale di Naypyidaw sono state deformate e rotte per effetto delle scosse.

Danni a infrastrutture, si teme per le dighe

Edifici e infrastrutture pubbliche sono stati danneggiati e sono crollati. La situazione desta enorme preoccupazione per lo stato delle dighe su larga scala, secondo la Croce Rossa. “Le infrastrutture pubbliche sono state danneggiate, tra cui strade, ponti ed edifici pubblici. Attualmente abbiamo preoccupazioni per le dighe su larga scala”, ha detto Marie Manrique, coordinatrice del programma per la Federazione Internazionale della Croce Rossa ai giornalisti a Ginevra, tramite collegamento video da Yangon.

Le immagini della devastazione

A confermare ci sono anche alcune Ong italiane che operano nel Paese da tempo con progetti umanitari e sanitari. Proprio da queste – riporta Tgcom – e da altre organizzazioni presenti arrivano le prime drammatiche testimonianze. I volontari della torinese Medacross raccontano che “fin dalle prime ore di oggi abbiamo iniziato da subito a monitorare la situazione per offrire aiuti”. Un’altra Ong, la Fondazione Cesvi, parla di crolli parziali di edifici e danni alle infrastrutture, tra cui lo “storico ponte di Sagaing” che è crollato, e l’interruzione della principale autostrada nazionale nei pressi della città di Mandalay.

La Farnesina, intanto, fa sapere che in Myanmar si contano un centinaio di connazionali tra iscritti all’Aire e registrati sul sito ‘Dove siamo nel mondo’ mentre in Thailandia ci sono 7.000 connazionali iscritti Aire e 700 registrati su ‘Dove siamo nel mondo’. Poche le aziende italiane rimaste negli anni in Myanmar: già da tempo avevano lasciato il Paese. 

Magnitudo 7.9 (corretta dal Cenc al rialzo)

La magnitudo del violento terremoto che ha colpito il Sud-Est asiatico è stata corretta a 7.9 dal China Earthquake Networks Center (Cenc), secondo cui la scossa è avvenuta alle 14:20 locali (7:20 in Italia). Il sisma è stato avvertito in modo netto anche nella provincia cinese dello Yunnan, al confine con il Myanmar, in base a quanto riferito dal network statale Cctv.

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