Ex Ilva: riparte il lavoro sul dossier per la vendita, due mesi per chiudere

Individuata in Baku Steel Company la migliore offerta per l’acquisizione dell’intero gruppo di Acciaierie d’Italia, ora i negoziati.

Roma – Individuata in Baku Steel Company la migliore offerta per l’acquisizione dell’intero gruppo di Acciaierie d’Italia, è ricominciato il lavoro sul dossier dell’ex Ilva per ultimare la vendita dell’azienda dall’amministrazione straordinaria al nuovo privato. Si stimano un paio di mesi per chiudere se non tutte,
almeno le principali operazioni che porteranno alla vendita. I commissari di AdI hanno già chiesto al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, l’autorizzazione al negoziato esclusivo con Baku. Quest’ultimo punta a definire il futuro assetto del gruppo e a migliorare la stessa offerta di Baku. Un miliardo e 100 milioni per acquisire l’azienda: in questa cifra rientra il mezzo miliardo che costituisce il valore del magazzino, 4 miliardi di investimenti industriali e ambientali in cinque anni, due forni elettrici che dovrebbero diventare successivamente tre, l’uso del gas a sostegno della transizione della fabbrica e circa 7.800 occupati con il
vincolo, posto dal bando, dei due anni.

“Si apre la fase del negoziato con il soggetto che ha fatto l’offerta migliore, ha detto il ministro Urso dopo che i commissari di ex Ilva gli hanno preannunciato l’invio della richiesta formale per essere autorizzati al negoziato con gli azeri di Baku Steel che avrebbero fatto proposta migliore. “Le procedure poi prevedono l’espressione del parere del comitato di sorveglianza e poi la delibera del Mimit”, ha spiegato Urso tracciando i prossimi passi. Intanto, resta aperta al Mimit l’ipotesi di lavorare a una cornice normativa per aprire la strada alla partecipazione pubblica nella futura compagine proprietaria di ex Ilva. Più in particolare, al ministero l’obiettivo sarebbe quello di inserire la norma all’interno di un futuro provvedimento (non ancora individuato). Un tentativo, si ricorda, è già stato fatto nel corso dell’esame in prima lettura in Senato del decreto Ilva, ma i tempi necessari per l’istruttoria collidevano con quelli dell’aula. In ogni caso, come già puntualizzato dal ministro Urso nelle scorse settimane, si tratterebbe di una partecipazione in quota “largamente minoritaria”.

Tra gli appuntamenti nell’agenda del Mimit si segnala il tavolo nazionale su STMicroelectronics convocato per il 3 aprile, in accordo con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. L’incontro – come spiegano dal Mimit – si inserisce nel percorso di confronto che il ministro Urso, sta svolgendo da settimane in più incontri sia con i colleghi francesi, con il ministro dell’Industria, Marc Ferracci, e con il ministro dell’Economia, Eric Lombard, sulla strategia europea sulla microelettronica, sia con i vertici dell’azienda in merito al piano industriale e occupazionale. La trattativa commissari e azeri è finalizzata alla firma del
contratto.

E la trattativa tra Baku e sindacati sugli occupati e sul piano industriale – nella quale probabilmente sarà presente anche il Governo – si aprirà non appena quella tra azeri e commissari andrà verso la conclusione o sarà già conclusa. Questo perché si deve presentare alle sigle metalmeccaniche il reale assetto della nuova azienda. Inoltre, in una fase successiva Baku potrà aprire le porte della nuova Ilva ad altri soci industriali. Che potrebbero essere gli indiani di Jindal oppure alcuni degli italiani che hanno avanzato offerte per singoli asset.

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