Sergio Orlandi, apprezzato jazzista, è stato aggredito in piazza Maggiore a Inzago. Riempito di pugni dal ragazzo e da un complice, ha riportato fratture al naso e alla mascella.
Inzago (Milano) – Un rimprovero in classe, rancore accumulato nel tempo e infine un’aggressione violenta. È accaduto a Inzago, nel Milanese, dove un docente di scuola media è stato picchiato in piazza da un suo studente quattordicenne e da un amico. L’insegnante ha riportato una frattura al naso e alla mascella, oltre a diverse contusioni, con una prognosi di venti giorni. Il giovane responsabile è già stato denunciato alla Procura del tribunale dei minorenni per lesioni, mentre le Forze dell’ordine stanno cercando di identificare il secondo aggressore. L’intero episodio è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della zona.
L’attacco è avvenuto una settimana fa, poco dopo la mezzanotte, e ha lasciato sgomento l’intero paese alle porte di Milano. La vittima è Sergio Orlandi, insegnante di musica alla scuola media Kennedy e noto jazzista. Tornava da un concerto quando, notata l’auto di un conoscente, si è fermato per un breve saluto in piazza Maggiore. Mentre risaliva in macchina, ha visto avvicinarsi due ragazzi appena usciti da un bar, uno dei quali era un suo alunno. Senza sospettare nulla, l’insegnante ha abbassato il finestrino per salutarli. Ma subito è stato minacciato: “Qui non siamo a scuola”. A quel punto, il complice del ragazzo è riuscito a infilare una mano nell’abitacolo e ad aprire la portiera. È seguita una brutale aggressione, con pugni e colpi mirati soprattutto al volto.
“Cercavano di trascinarmi fuori dall’auto, non so come sarebbe finita”, racconta il professore. “Non dimenticherò mai la loro rabbia, la ferocia. È stato terribile”. Dopo interminabili minuti di violenza, è riuscito a mettere in moto l’auto, fare retromarcia e fuggire, per poi chiamare i soccorsi e denunciare l’accaduto ai carabinieri. Il gesto sembrerebbe essere nato da un episodio avvenuto in classe qualche settimana prima. Il docente aveva rimproverato il ragazzo per il suo comportamento disturbante e lo aveva invitato a lasciare l’aula. In seguito, la questione era stata affrontata anche con la preside, e il professore pensava che tutto fosse ormai risolto.