Oggi l’incontro a Palazzo Madama. Sono 5 i testi che da aprile scorso sono all’esame delle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato.
Roma – Dopo il varo, in Toscana, della prima legge regionale sul fine vita, e il conseguente effetto domino sulle altre Regioni, pronte ad accodarsi, in Parlamento si prova a tracciare le basi di una legge bipartisan. Un testo unificato che funga da base di partenza. L’appuntamento, a Palazzo Madama, è fissato per oggi. Sarà l’occasione, è stato anticipato, per arrivare ad un testo scritto che abbia ‘la condivisione più ampia possibile’. Dopo il caso Toscana si preme sull’acceleratore per una legge nazionale. Nelle pagine de Il Messaggero si legge che “I disegni di legge sul fine vita non mancano. Sono cinque in totale i testi che da aprile scorso sono all’esame delle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato. Da dicembre, dopo circa 95 audizioni, i testi sono al vaglio del gruppo di lavoro ristretto istituito su input delle due commissioni, per cercare una soluzione di compromesso.
Nonostante ora ci sia, anche da parte della maggioranza, la ‘volontà’ di ‘fare passi avanti’, le opzioni sul tavolo non sono poche. Nell’incontro di oggi, i due relatori, Pierantonio Zanettin (FI) e Ignazio Zullo (FdI), dovrebbero gettare le basi per procedere a un nuovo testo unificato, non è detto, però, che con un testo alla mano, l’iter d’esame diventi in discesa. Anche perché, bisognerà capire se, al momento della presentazione degli emendamenti, i partiti lasceranno libertà di coscienza ai parlamentari o se, al contrario, verrà definita una linea. Tra i nodi da affrontare ci sono l’obiezione di coscienza, la composizione dei comitati etici, e le cure palliative.
Di certo il tema è molto spinoso e delicato: dopo il primo caso di suicidio assistito in Lombardia, si riapre il dibattito politico sul tema etico e il centrodestra si divide. La Lega, con i governatori Luca Zaia e Attilio Fontana, e il leader Matteo Salvini ha lanciato un sondaggio sui social. Fratelli d’Italia e Forza Italia, invece, hanno parlato di “fughe in avanti” delle Regioni. Il riferimento è anche all’approvazione di una legge sul tema da parte della Toscana, che definisce tempi e procedure. Una normativa “che impugnerei, se dipendesse da me”, ha detto il segretario azzurro e vicepremier Antonio Tajani, che sul tema chiede una competenza nazionale e non regionale.
La politica, sul tema, è come sempre divisa. “La nostra posizione è chiara, non può esserci una competenza regionale, deve essere nazionale”, ha dichiarato il leader di Forza Italia Tajani. Sulla stessa lunghezza d’onda FdI, con la responsabile Famiglia Maddalena Morgante che ha ribadito la centralità “del principio della difesa della vita in ogni fase e condizione”. Confidano in un intervento nazionale i governatori del Lazio, Francesco Rocca, e della Liguria, Marco Bucci. Mentre la Lega lascerà libertà di coscienza sull’argomento. Matteo Salvini ha lanciato un sondaggio sui social per sondare gli umori, trovando nei commenti anche il favore dei suoi follower, tra chi ritiene una regolamentazione “indispensabile” e chi si spinge a dire che “sarebbe un grande atto di civiltà”.