I numeri dell’evasione fiscale in Italia: 1.274 miliardi non versati, la classifica regionale

Ci sono 22,8 milioni di contribuenti che hanno debiti aperti con il Fisco. In termini assoluti il debito più alto è quello della Lombardia.

Roma – In Italia ci sono 22,8 milioni di contribuenti che hanno debiti aperti con il Fisco. Tra tasse, contributi, imposte, multe e bollette non riscosse – nel periodo che va dal 2000 al 2024 – le somme dovute e non riscosse dal Fisco e da altri enti con poteri fiscali sono arrivate a superare i mille miliardi di euro, per la precisione 1.274,5 miliardi. Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi della Cgia su dati forniti dall’Agenzia delle Entrate e altri enti fiscali, la platea degli evasori più consistente è composta da persone fisiche: 19,2 milioni, di cui 16,3 milioni sono lavoratori dipendenti, pensionati e percettori di altre forme di reddito (come quelli da beni mobili e beni immobili).

Poi ci sono 3,6 milioni di persone giuridiche (società di capitali, enti commerciali, cooperative e così via) e 2,9 milioni che svolgono un’attività economica: artigiani, commercianti, liberi professionisti. Al netto delle persone nel frattempo decedute, delle imprese cessate, dei nullatenenti e dei contribuenti già sottoposti ad azione cautelare/esecutiva, l’importo potenzialmente aggredibile si riduce però drasticamente, crollando a poco più di 100 miliardi di euro (7,9% del totale). L’analisi territoriale della provenienza dei debiti mostra grandi differenze tra le regioni italiane. A dominare la classifica guardando al dato del debito pro-capite, è il Lazio con 39.673 euro (debito generale da riscuotere 226.720 milioni di euro), seguito dalla Campania con 27.264 euro (debito generale da riscuotere 152.510 milioni di euro) e dalla Lombardia con 25.904 euro (debito generale da riscuotere 259.350 milioni di euro).

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Guardando ai dati esposti, in termini assoluti il debito più alto è quindi quello della Lombardia (259,4 miliardi di euro). Seguono il Lazio (226,7 miliardi di euro), la Campania (152,5 miliardi), l’Emilia-Romagna (87,9 miliardi) e la Sicilia (con 87,8 miliardi). La Cgia evidenzia che la “stragrande maggioranza della ricchezza prodotta” in Italia, così come “la parte più dinamica delle attività economiche e produttive” sia concentrata tra i territori del Nord. Si mette però in luce come dei 1.274 miliardi di euro di tasse non riscosse negli ultimi 25 anni, il 58% – una cifra pari a 739,3 miliardi di euro – sia riconducibile alle regioni del Centro e del Sud. Per sottrazione, il rimanente 42% è in capo alle regioni del Nord, da cui dovrebbero uscire 535.1 miliardi di euro mai versati (355.590 milioni tra i territori del Nord-ovest e 179.560 tra quelli del Nord-est).

Nel 2024 sono affluiti nelle casse dello Stato 33,4 miliardi, 2 miliardi in più dell’anno precedente. Il dato più alto di sempre”. A snocciolare le cifre, è stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Maurizio Carbone alla presentazione dei risultati raggiunti nel 2024 dall’Agenzia delle Entrate e dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si tratta per l’80% di evasione fiscale, per il restante da altri tipi di irregolarità. “A questi vanno aggiunti sette miliardi che sono stati recuperati da Agenzie delle Entrate Riscossione da altri enti, come Inps e Comuni”.

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