Il procuratore di Bari: “Ministero intervenga sul controllo dei cellulari in carcere”

Il magistrato dopo l’operazione che ha portato all’arresto di 37 persone: “I cittadini vogliono interventi sulla criminalità organizzata”.

Bari – “Attraverso il Dap”, il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, “il ministero dovrebbe dare
una risposta più concreta” al “problema enorme” dell’utilizzo dei cellulari nelle carceri”, per il quale “occorre un intervento più efficace, un sistema di controllo”. Lo ha detto il procuratore di Bari, Roberto Rossi, nella conferenza stampa in cui sono stati forniti particolari sulle 37 misure cautelari adottate dal gip in un’indagine della Dda sul traffico di droga gestito anche dal carcere. “Non sono più piccoli telefonini, ma smartphone. È una delle questioni su cui chiediamo al ministero di intervenire, non credo che i cittadini vogliano le riforme della magistratura, ma interventi sulla criminalità organizzata. Purtroppo il Dap allo stato attuale non ha un punto di riferimento”.

“I detenuti riescono a ricevere e usare cellulari con facilità“, ha sottolineato anche il procuratore aggiunto e
coordinatore della Dda di Bari, Francesco Giannella, usandoli “anche solo per dimostrare la propria caratura criminale. Girare video e metterli sui social serve a mostrare la sfrontatezza di queste persone e serve a dimostrare il proprio carisma criminale”, ha aggiunto. Un tema, quello dei cellulari in carcere, riemerso con forza con la maxi retata di Palermo e il colpo a Cosa Nostra dei giorni scorsi. L’allarmante fenomeno dell’uso dei telefonini dietro le sbarre. “Da anni denunciamo la presenza di centinaia di telefonini nelle carceri. L’unica soluzione – ha affermato Nicola Gratteri – è l’acquisto di jammer (dispositivi che interferiscono con le frequenze di comunicazione dei cellulari, ndr) da mettere quantomeno nelle carceri ad alta sicurezza”. Sono, infatti, sempre di più quelli che vengono sequestrati e soprattutto introdotti illegalmente nei penitenziari. 

Sulla questione dell’uso dei cellulari in carcere è intervenuto anche il deputato M5S Federico Cafiero de Raho, vice presidente della commissione Giustizia e della commissione Antimafia. Il deputato ha scritto un’interrogazione parlamentare per sapere dal ministro Nordio quali misure abbia adottato fino a oggi per contrastare questo fenomeno allarmante e se non ritenga che sia giunto il momento di adottare i jammer disturbatori di frequenze o altri strumenti utili per impedire le comunicazioni da dentro le carceri con l’esterno”. I jammer sono appunto dei disturbatori di frequenze, che emettono delle onde radio sincronizzate alle frequenze dei segnali che si vuole andare a disturbare, impedendo ai dispositivi di trasmettere nell’area circostante l’installazione.

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