Covid: 5 anni fa si ammalava il “paziente uno”, c’è un nuovo piano pandemico

Nel nostro Paese furono 197mila i morti per il virus. Pronto un protocollo aggiornato per affrontare una nuova pandemia. Resta il nodo fondi.

Roma – Era il 20 febbraio del 2020 quando all’ospedale di Codogno arrivò il risultato del tampone effettuato su un giovane, Mattia Maestri, il “paziente 1”. Seguirono mesi durissimi, ma se l’emergenza è superata, gli esperti dell’Istituto superiore di sanità (Iss) invitano a non dimenticare quanto accaduto perché il monitoraggio del virus non va interrotto. Rispetto a cinque anni fa, abbiamo tuttavia un piano aggiornato per affrontare una nuova pandemia, ma resta il nodo critico dei fondi. Sono stati oltre 197mila i morti in totale, un drammatico bilancio della pandemia di Covid-19 in Italia dal giorno in cui il virus SarsCov2 ha fatto “ufficialmente” il suo ingresso nel nostro Paese.

In questi anni di fondamentale importanza è stata la vaccinazione anti-Covid, che resta anche sempre un’arma cruciale. Così come il piano pandemico aggiornato, valido fino al 2028. Il precedente, scaduto nel 2023, prevedeva protocolli superati alla luce della drammatica Covid. Nelle 218 pagine del nuovo piano sono elencate le misure da adottare in caso di una nuova emergenza per il nostro Paese. Una bozza è stata approvata ma l’iter è ancora lungo. Nelle azioni di contrasto a una futura pandemia, i vaccini sono indicati come “le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole”. Non sono considerati però l’unico strumento di contrasto.

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