L’incidente probatorio per accertare se l’uomo ripreso pochi minuti dopo il delitto, mentre rientra nel condominio di via del Ciclamino, era effettivamente l’indagato.
Rimini – Louis Dassilva ha camminato verso il portone del suo condominio in via del Ciclamino, mentre la moglie Valeria Bertolucci lo osservava dal terrazzo. Intorno a lui, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, una fitta rete di poliziotti. L’operaio senegalese, in carcere da luglio, ha ripercorso, prima alla luce del giorno, quindi con il buio, lo stesso tragitto che le telecamere di sorveglianza di una vicina farmacia hanno immortalato la sera del 3 ottobre del 2023, quando la pensionata fu brutalmente uccisa con 29 coltellate.
Ieri ad assistere all’incidente probatorio erano presenti il sostituto procuratore Daniele Paci, gli avvocati della difesa di Dassilva, i legali dei figli della vittima e quelli di Manuela Bianchi, nuora della donna assassinata. Le indagini sul delitto ruotano attorno a quel video ripreso dalla telecamera della farmacia, immagini che pochi minuti dopo l’omicidio mostrano una figura che si muove verso l’ingresso del condominio. Secondo gli inquirenti, quell’uomo sarebbe Dassilva. Tuttavia, un vicino di casa, Emanuele Neri, aveva dichiarato alla Polizia di essersi riconosciuto nelle immagini. Per questo motivo, entrambi sono stati sottoposti a una ricostruzione della scena nelle stesse condizioni di luce della sera del delitto.
Per l’intera giornata, via del Ciclamino è rimasta transennata. Dalle 15 in poi, Dassilva e Neri sono stati fatti sfilare per i test comparativi. Intorno alle 18, con il buio, sono stati spenti alcuni lampioni installati di recente, che non erano funzionanti all’epoca dell’omicidio. Alle 20 si è svolto il confronto “ufficiale” nelle condizioni di illuminazione più simili possibile a quelle del 3 ottobre. I risultati dell’incidente probatorio saranno resi noti il prossimo 28 aprile. Il filmato rappresenta un elemento chiave per l’accusa, che sostiene che Dassilva, la notte del delitto, sia rientrato nel condominio dopo aver forse nascosto l’arma del crimine. L’indagato, tuttavia, ha sempre negato di essere uscito quella sera, versione confermata anche dalla moglie, convinta che lui fosse rimasto sul dicano.
L’esito della perizia sarà determinante per il proseguimento delle indagini. La difesa di Dassilva ha presentato ricorso in Cassazione per ottenere la sua scarcerazione, ma il caso è stato rinviato al Tribunale del Riesame. Se l’analisi del video confermerà che la sagoma ripresa dalla telecamera è effettivamente quella del 34enne, la sua posizione giudiziaria si aggraverà ulteriormente. Gli investigatori, dopo una prima analisi dei nuovi filmati registrati, sembrano convinti che la figura ripresa quella notte coincida con Dassilva. Due elementi sembrano essere particolarmente rilevanti: il colore della pelle e una postura specifica nella camminata, caratterizzata da un’anomala estroflessione di un braccio. Per garantire un confronto accurato, Dassilva ha indossato una maglietta bianca, mentre Neri una di colore più scuro.
Il possibile movente dell’omicidio sarebbe legato a forti tensioni tra la vittima, la nuora Manuela Bianchi e lo stesso Dassilva. Le indagini hanno rivelato che tra Bianchi e Dassilva esisteva una relazione extraconiugale, circostanza che aveva contribuito ad alimentare i contrasti all’interno del condominio. L’omicidio di Pierina Paganelli è avvenuto alle 22.12 del 3 ottobre 2023. Dalle analisi forensi risulta che Dassilva fosse connesso a Netflix fino a pochi minuti prima dell’omicidio. Inoltre, una perizia ha evidenziato che il suo telefono è stato messo in pausa dalle 21.55 fino alle 22.38, periodo in cui si è consumato l’omicidio. Per gli inquirenti, questi elementi costituiscono prove fondamentali nel quadro dell’accusa.