Decima Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza: passi avanti, ma il divario persiste

Nonostante l’incremento delle immatricolazioni femminili, nel 2024 in Italia solo il 16.8% delle donne tra il 25 e i 34 anni è in possesso di una laurea “scientifica”, contro il 37% degli uomini.

La Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza celebra quest’anno il suo decimo anniversario, ma l’obiettivo di una piena parità di genere nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è ancora lontano. Nonostante alcuni segnali di progresso, il numero di ragazze che scelgono di intraprendere percorsi scientifici rimane inferiore rispetto a quello dei ragazzi e le opportunità di carriera per le ricercatrici sono ancora limitate. Istituita nel 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Giornata ha lo scopo di promuovere l’accesso e la partecipazione delle donne alla scienza. Tuttavia, a distanza di dieci anni, le statistiche mostrano che il divario di genere persiste in molti paesi, Italia compresa.

Secondo il rapporto Istat 2024, diffuso da Save the Children, nel nostro paese solo il 16,8% delle donne tra i 25 e i 34 anni possiede una laurea in una disciplina STEM, contro il 37% degli uomini. Il dato evidenzia come le ragazze siano ancora meno propense a scegliere percorsi scientifici, con un impatto significativo anche sul mercato del lavoro. Infatti, tra i laureati in materie scientifiche tra i 25 e i 64 anni, il divario occupazionale e salariale tra uomini e donne è ancora molto ampio, con le maggiori difficoltà riscontrate nei settori dell’informatica, dell’ingegneria e dell’architettura.

Negli ultimi dieci anni, però, qualcosa si è mosso. Dal 2011 al 2021 si è registrato un incremento nelle immatricolazioni femminili alle facoltà STEM, soprattutto nel Nord Italia. Tuttavia, il numero complessivo di laureate nelle discipline scientifiche rimane inferiore rispetto a quello dei colleghi uomini: nel 2021, le donne laureate in STEM sono state 28.706, contro 45.502 uomini. Dati Eurostat segnalano un miglioramento nel numero di dottorati di ricerca conseguiti da donne in alcune discipline: in Italia, la percentuale di donne con un dottorato in ingegneria informatica è passata dal 17% del 2000 al 33% del 2020. Tuttavia, a livello globale, la percentuale media delle ricercatrici si attesta ancora al 33,3% (dato Unesco, 2019).

Un altro ostacolo è il divario salariale: nel mondo le donne guadagnano mediamente il 20% in meno degli uomini, mentre in Italia il gap si attesta al 15%. Nonostante le difficoltà, le giovani donne che aspirano a una carriera scientifica possono contare su esempi di successo. Tra questi, Eleonora Bianchi, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che dopo esperienze all’estero è rientrata in Italia grazie a un finanziamento ministeriale di 1,3 milioni di euro per studiare la nascita dei pianeti al di fuori del Sistema Solare. Oppure Angelica Fabrello, oggi product manager presso Exprivia, azienda in cui ha contribuito allo sviluppo di una piattaforma di telemedicina per migliorare l’efficacia delle cure.

Per celebrare l’11 febbraio, molte istituzioni scientifiche italiane hanno organizzato eventi speciali. L’INAF propone incontri con ricercatrici dell’Osservatorio Astronomico di Roma e una diretta social con quattro scienziate per abbattere le barriere di genere. Le sedi di Palermo, Genova, Milano e Napoli ospiteranno eventi divulgativi, proiezioni cinematografiche e incontri con esperti.

Anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) promuove spettacoli teatrali e dibattiti, mentre il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) propone quiz scientifici e visite ai laboratori. L’Enea partecipa all’evento “Chi vuol essere STEM sia”, dedicato agli studenti delle scuole medie e superiori per sfatare gli stereotipi di genere.

Le università italiane sono protagoniste della Giornata con iniziative di sensibilizzazione: dall’Università di Bergamo, che affronta il tema del gender gap, al Politecnico di Bari, che racconta il ruolo delle donne nei dipartimenti scientifici. All’Università di Brescia è previsto uno spettacolo teatrale per avvicinare i giovani alle discipline STEM, mentre l’Università di Firenze e Roma Tor Vergata organizzeranno incontri con studenti e docenti per riflettere sulla presenza femminile nella scienza.

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