L’operazione delle Fiamme Gialle ha coinvolto Cassino e Formia: indagini su 36 società. Fondi ottenuti durante l’emergenza Covid.
Latina – Una maxi truffa con i crediti d’imposta che vede coinvolte 87 persone. I finanzieri del Comando Provinciale, insieme ai colleghi di Frosinone, hanno dato esecuzione a un provvedimento del gip presso il Tribunale di Cassino, che ha disposto il sequestro di falsi crediti d’imposta per oltre 76 milioni di euro. Questi crediti erano stati ottenuti tramite frodi legate alle misure di sostegno del decreto rilancio (D.L. 34/2020), introdotte per supportare le imprese durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.
L’indagine, iniziata nel 2023, ha rivelato un sistema fraudolento che operava su scala nazionale, con 36 società coinvolte e 87 persone fisiche indagate per concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. L’inchiesta ha scoperto numerosi casi di cessioni di crediti d’imposta fittizi, che sono stati poi monetizzati o utilizzati per compensare debiti fiscali.
I crediti illeciti erano principalmente legati a bonus edilizi come il sismabonus e quelli per la ristrutturazione edilizia, spesso relativi a immobili in Puglia e con i soggetti indagati provenienti da Lazio, Lombardia, Campania e Puglia.
Le indagini hanno rivelato l’utilizzo di società di recente costituzione, create appositamente per generare crediti falsi, e operazioni con società collegate, come la presenza dello stesso legale rappresentante sia tra i cedenti che tra i cessionari dei crediti.
L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi fiscali e nella protezione delle risorse pubbliche destinate a famiglie e imprese, con l’obiettivo di garantire la leale concorrenza e preservare il mercato da pratiche illecite.