Retata in Campania per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: 36 arresti. Tra loro il tesoriere regionale Pd [VIDEO]

Operazione di carabinieri e finanzieri nelle province di Salerno, Napoli e Caserta. In manette anche Nicola Salvati, esponente del Pd, subito sospeso dal partito. Gli inquirenti ipotizzano un utilizzo fraudolento del decreto flussi.

Salerno – Frode sulla normativa che disciplina il decreto flussi: è sulla base di questa ipotesi investigativa che carabinieri e finanzieri hanno eseguito nelle province di Salerno, Napoli e Caserta un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Salerno, nei confronti di 36 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio. È stato emesso anche un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro.

Tra i 36 arrestati cìè anche Nicola Salvati, tesoriere regionale del Pd campano e subito sospeso dal partito. È accusato di aver emesso false fatture ad aziende compiacenti contribuendo al riciclaggio del denaro. Coinvolti anche pubblici ufficiali degli ispettorati territoriali del Lavoro  di Salerno e Napoli che, in cambio di denaro, avrebbero garantito l’esito favorevole delle istanze e l’emissione dei falsi titoli d’ingresso o di soggiorno.

Il regime di illegalità nel quale versavano le citate aziende sarebbe emerso dalle risultanze delle indagini tecniche svolte dai Carabinieri e dall’analisi della documentazione acquisita presso gli Sportelli Unici delle Prefetture di Salerno.

Nel corso delle attività investigative sarebbero altresì emersi i ruoli dei soggetti coinvolti nell’ambito dell’organizzazione criminale: cittadini stranieri che avrebbero assunto la veste di intermediari nei confronti di connazionali desiderosi di giungere o permanere nel territorio dello Stato; datori di lavoro compiacenti che, dietro compenso, avrebbero falsamente attestato il possesso dei requisiti previsti per l’inoltro delle domande; vari faccendieri che si sarebbero occupati di reperire e formare la falsa documentazione per il buon esito delle istanze; referenti di patronati che, dietro compenso, nel corso dei cosiddetti click day, avrebbero inoltrato telematicamente le richieste di rilascio di nullaosta al lavoro in favore di cittadini extracomunitari; pubblici ufficiali degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Salerno e Napoli che, in cambio di denaro, avrebbero garantito l’esito favorevole delle istanze e l’emissione dei falsi titoli d’ingresso o di soggiorno; altri soggetti che si sarebbero occupati di riciclare i proventi illeciti raccolti dai cittadini stranieri, spesso a fronte dell’emissione di false fatture di copertura.

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