Da Banca Intesa agli scali marittimi di Taranto e Trieste: i siti presi di mira. Agenzia per la cybersicurezza al lavoro per il ripristino.
Roma – Nuova ondata di attacchi degli hacker della crew filorussa Noname057(16) a obiettivi italiani: dopo quelli di ieri a siti istituzionali e ministeriali, – in concomitanza con la visita del leader ucraino Zelensky nel nostro Paese – questa volta nel mirino sono finiti i siti di banche, come Intesa e Monte paschi, porti, da Taranto a Trieste, e aziende come Vulcanair. La novità però è che al collettivo che già aveva sferrato altri attacchi, oggi si è aggiunto anche da un altro gruppo, i palestinesi Alixsec: tra gli altri, hanno attaccato Olidata. Alixsec, a quanto si apprende, ha rivendicato gli attacchi di oggi che sono stati compiuti da una
crew che fa parte di un’organizzazione che riunisce i gruppi di hacker pro-Palestina.
L’organizzazione sostiene la causa russa ed è dunque plausibile un legame con i Noname. Gli hacktivisti filopalestinesi hanno nel mirino in particolare gli interessi israeliani e da tempo hanno ingaggiato una cyber-guerra contro Tel Aviv. Come ieri, l‘Agenzia per la cybersicurezza nazionale si è messa al lavoro per ripristinare il funzionamento dei siti attaccati: ha avvisato i soggetti colpiti e li sta supportando nel ritorno delle funzionalità. Alcuni domini risultano intaccati dagli attacchi, che sono sempre di tipo Ddos, Distributed denial of service. Un attacco che segue a distanza di 24 ore da quello di ieri: tra i siti attaccati, c’erano i ministeri di Esteri, Infrastrutture e Trasporti, Consob, Carabinieri, Marina, Aeronautica, nonché aziende del trasporto pubblico locale come l’Atac di Roma, l’Amat di Palermo, l’Amt di Genova.
A rivendicarlo, ancora una volta, era stato il collettivo filorusso NoName057 che sui suoi canali Telegram metteva in relazione l’offensiva con l’incontro con Vladimir Zelensky nel quale “il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha confermato il sostegno globale a Kiev” e ribadito che “l’Italia aiuterà l’Ucraina a raggiungere una pace giusta e duratura”. Il 28 dicembre scorso erano finiti sotto l’attacco degli hacker filorussi, meglio noti su Telegram con il nickname “NoName057”, i siti web degli aeroporti di Malpensa e Linate. Un’azione che ha creato notevoli disagi agli utenti che dovevano monitorare i voli in arrivo e in partenza. Attacco che ha colpito anche il ministero degli Esteri.
Allora in merito all’attacco contro il sito del ministero degli Esteri, il ministro Antonio Tajani, aveva commentato: “Su questi attacchi cibernetici contro il nostro sistema ho dato già mandato al segretario generale della Farnesina di preparare una riforma del ministero per dar vita anche ad una direzione generale che si occupi di sicurezza cibernetica e Intelligenza artificiale”. In un panorama tecnologico sempre più interconnesso, le organizzazioni europee, e in particolare quelle italiane, “devono affrontare sfide sempre più critiche per proteggere sistemi essenziali e garantire resilienza operativa – dice il Clusit – Associazione italiana per la sicurezza informatica -. Nel primo semestre del 2024, si è registrato un aumento del 23% degli attacchi informatici rispetto al semestre precedente, con una media di 9 attacchi al giorno a livello globale“.