Indagato per favoreggiamento il primario di Oculistica di Palermo, Antonino Pioppo: avrebbe prescritto due ricette al boss. Perquisizioni agli ospedali Villa Sofia e Civico per fare luce sulla rete di connivenze sanitarie.
Palermo – La Dda di Palermo ha ordinato una serie di perquisizioni negli ospedali Villa Sofia e Civico nell’ambito dell’inchiesta sulle coperture di cui ha goduto durante la latitanza il boss Matteo Messina Denaro. Al centro delle indagini è finita la rete di connivenze che ha aiutato il capomafia anche in ambienti sanitari. L’attività investigativa è coordinata dalla Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia.
Risulta ora indagato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena Antonino Pioppo, 69enne primario di Oculistica dal 2019 e ora in servizio all’Ospedale Civico di Palermo. Stamani i poliziotti della Sisco, la sezione investigativa del Servizio centrale operativo, hanno perquisito il suo studio ed acquisito documenti in due ospedali cittadini, il Civico e Villa Sofia. Fra i documenti che il boss conservava nella sua casa-covo di Campobello di Mazara, ci sarebbero infatti due ricette mediche firmate dallo stesso Pioppo tra il 2016 e il 2020, intestate una ad Andrea Bonafede – l’alias a lungo usato dal padrino -, l’altra a un altro nome. Pioppo lo avrebbe visitato prima della sua cattura, avvenuta il 16 gennaio del 2023, quando dirigeva il reparto Oculistica di Villa Sofia.
Gli inquirenti stanno cercando di accertare se il medico, già interrogato, fosse a conoscenza della vera identità del paziente visitato e se questi sia stato operato agli occhi in uno dei due ospedali. Il boss era affetto da una grave forma di strabismo, per cui si sarebbe fatto visitare in passato anche in Spagna. Oltre ai due ospedali, è stato perquisito anche lo studio privato del medico.
Andrea Bonafede è solo una delle tante false identità usate da Messina Denaro Durante la latitanza. In tutto secondo gli inquirenti sarebbero una quindicina, a proposito delle quali la Procura di Palermo ha chiesto agli ospedali Villa Sofia e Civico di fornire la documentazione sanitaria. Ecco i nomi: Andrea Bonafede, Giuseppe Giglio, Vito Accardo, Gaspare Bono, Giuseppe Bono, Renzo Bono, Salvatore Bono, Melchiorre Corseri, Vito Fazzuni, Giuseppe Gabriele, Giovanni Giorgi, Giuseppe Indelicato, Simone Luppino, Giuseppe Mangiaracina e Alberto Santangelo. I dati relativi ai potenziali alias appartengono a persone esistenti, tutte, tranne una, del Trapanese, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, e nate tra il 1961 e il 1973, età compatibili con quella del boss, nato nel 1962. Gli inquirenti hanno delegato la polizia ad acquisire negli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo, in banche dati e in altre strutture ospedaliere della città prescrizioni, ricette e documentazione sui ricoveri riferibili a tutte e 15 queste identità