Domani Ncc in piazza contro la riforma Salvini. C’è anche lo stop di Uber

Pireddu: “Migliaia di operatori a rischio a causa del nuovo decreto”. Il Mit: “Rammarico per manifestazione a ridosso delle festività”.

Roma – Non si ferma la mobilitazione di imprese ed operatori Noleggio con conducente Ncc che si oppongono alla riforma del settore in chiave anti-abusivi targata Salvini. Domani, giovedì 12 dicembre, gli autisti delle auto nere di tutta Italia saranno in piazza in tutte le principali città per manifestare contro i decreti attuativi della riforma: nel mirino, in particolare, il Dm 226/2004, dell’ottobre scorso, che ha introdotto il Foglio di servizio elettronico. In occasione della manifestazione Uber annuncia il proprio supporto alla categoria. In concomitanza delle manifestazioni, a Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma, Venezia, Trieste, Cagliari, Catanzaro e Palermo, i servizi Uber Black, Reserve, Van, Lux e Green saranno temporaneamente sospesi. 

La protesta intende anche portare l’attenzione su un tema cruciale per il turismo, in vista del Giubileo 2025. Secondo un recente sondaggio di Swg, il 64% degli italiani ritiene infatti che l’attuale disponibilità di taxi e Ncc sia insufficiente per gestire i flussi turistici previsti, con possibili impatti negativi sull’immagine del Paese. Inoltre la stessa ricerca indica che quasi il 60% degli italiani chiede una maggiore diffusione degli Ncc per migliorare gli spostamenti nelle città. “È con vivo rammarico che apprendiamo della scelta della multinazionale Uber che ha annunciato l’adesione allo sciopero dopo l’adozione di decreti attesi da sei anni. A rendere ancora più spiacevole la scelta della multinazionale, – dice il Mit – il contesto generale: si tratta di una manifestazione che cade a ridosso delle festività natalizie, in un periodo in cui c’è stato l’impegno del ministro Matteo Salvini a ridurre i disagi soprattutto in vista dello sciopero generale di venerdì 13 dicembre e all’esito delle buone notizie sul fronte del nuovo contratto del Tpl che testimoniano un impegno concreto e costante del Mit per risolvere i problemi”.

Uber, fa sapere l’azienda, conferma il proprio impegno nella difesa del diritto alla mobilità e al lavoro e ribadisce la necessità di tutelare l’esigenza dei cittadini di potersi muovere in modo rapido, sicuro e accessibile, evitando che rigide normative penalizzino chi utilizza i servizi Ncc. “Sospendiamo i nostri servizi Black, Reserve, Van, Lux e Green in solidarietà con le migliaia di operatori Ncc che stanno lottando per la loro sopravvivenza. Il decreto non solo avrà ripercussioni negative sui posti di lavoro della categoria, ma di fatto metterà ulteriormente in crisi il trasporto nelle nostre città. Riteniamo che questo decreto sia incostituzionale e lo contesteremo nelle sedi opportune”, dichiara Lorenzo Pireddu, General Manager di Uber Italia.

“Dobbiamo concentrarci su una riforma più ampia del trasporto pubblico non di linea – aggiunge Pireddu – che preveda leggi che vedano nella tecnologia uno strumento per offrire un servizio adeguato alle necessità degli utenti con l’obiettivo di rendere le nostre città meno trafficate, più verdi e più piacevoli da visitare. Non possiamo lasciare che una piccola minoranza determini la vita di milioni di cittadini”. “Di fatto questo decreto re-introduce il rientro in rimessa per gli Ncc, misura già bocciata nel 2020 dalla Corte Costituzionale, mirando solamente a punire migliaia di aziende e operatori del noleggio con conducente senza un vero e proprio criterio”, ha concluso Pireddu. Uber ribadisce la propria disponibilità al dialogo con le istituzioni per trovare soluzioni che possano garantire una mobilità più efficiente, sostenibile e inclusiva per tutti.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa