L’imprenditore e presidente di SEED-Italia Carlo Besostri ci parla della produzione di un’eccellenza made in Italy preziosa e versatile.
Pavia – Il riso è uno dei prodotti simbolo dell’agricoltura italiana e un alimento imprescindibile nelle abitudini alimentari del nostro Paese. Anche al G7 dell’Agricoltura a Siracusa si è celebrata l’eccellenza italiana del re dei cereali. Al vertice della filiera c’è l’Ente Nazionale Risi, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Agricoltura e svolge un’intensa attività mirata alla tutela di tutto il settore risicolo attuando azioni di divulgazione e promozione per incrementare le conoscenze del riso “made in Italy” con campagne d’informazione. L’Ente Nazionale Risi dispone inoltre di un Centro Ricerche sul Riso che collabora con numerose istituzioni italiane ed internazionali e c’è anche un Osservatorio nazionale sul consumo di riso nell’ambito del territorio nazionale.
La filiera del riso è un’eccellenza, e sono molti gli imprenditori che hanno dedicato la loro professione a quella che è una tradizione tutta italiana. Lo sa bene Carlo Besostri, imprenditore agricolo del settore risicolo della Lomellina, che in nome di un modello di agricoltura fortemente legata al territorio ed ecosostenibile, ha ideato e realizzato, diventandone il presidente, l’impresa sociale S.E.E.D. (acronimo di Semina, Educa, Evolvi, Dona). La sua, con il re dei cereali, è una lunga storia di famiglia e di amore.
Come si stanno evolvendo i consumi? Quali nuove tendenze stanno emergendo, anche al di fuori dell’uso alimentare tradizionale?
“Come ha rivelato una recente ricerca dell’Osservatorio nazionale sul consumo di riso in Italia, per questo alimento principe della tavola c’è un futuro tutto da scoprire – esordisce Besostri – Ingrediente fondamentale di una sana alimentazione, al centro di mode e trend in cucina anche tra i giovani, imprescindibile per chi fa sport e per il settore beauty. Di certo, sempre citando la ricerca, quando si parla di alimentazione sana, semplice e di qualità, il riso è al centro dei pensieri degli italiani. E dei loro consumi. Ma sarebbe sbagliato pensare che il cereale bianco significhi solo risotto. I giovani lo apprezzano soprattutto nel sushi e nel pokè. Chi fa sport sa bene che esistono integratori a base di riso e, per il settore beauty, le creme sono in forte ascesa. Un universo di consumi che garantiscono un futuro interessante per il cereale, con trend e ambiti, potenzialmente molto positivi, ancora da esplorare”.
Diamo qualche cifra e curiosità sul mercato di sua maestà il riso?
“Tra gli alimenti sani dell’alimentazione made in Italy – aggiunge il presidente Seed-Italia – spicca il riso indicato da oltre tre consumatori italiani su quattro come alimento di benessere: leggero, digeribile secondo il 78,6% degli intervistati nella ricerca, e grazie agli elementi nutritivi, alle sostanze che contiene 71,2%. Facilmente digeribile 83,5%, contribuisce al benessere di chi fa attività fisica o sportiva, 79,8%, è ricco di carboidrati, quindi fonte di energia 77,9%, ha un effetto regolatore sulla flora intestinale 75,8%, è un alimento senza glutine, utilizzabile dunque anche da chi soffre di celiachia o sensibilità al glutine 72,2%, ed è ricco di vitamine 69,8%. Se la ricetta regina, scelta dal 70,3% degli intervistati, è il risotto, le preferenze per le altre preparazioni oscillano a seconda delle fasce d’età. Poi l’utilizzo tra gli sportivi e nel settore della cosmetica e della bellezza”.
Dietro il riso, in buona sostanza, non c’è solo puro cibo ma tutto un mondo da scoprire?
“Assolutamente sì. Tanto che Vercelli ospiterà dall’11 al 14 settembre 2025 la prima edizione di Risò – conclude Carlo Besostri – il festival internazionale che farà di fatto della città la capitale mondiale del riso. La nostra Italia, Vercelli, e nel mio caso la Lomellina, sono la casa di questo antico e prezioso cereale e ogni giorno cerchiamo di rendere le sue proprietà uniche al mondo. Occorre educare, diffondere la cultura del mangiar sano – conclude il presidente Besostri – Il progetto di S.E.E.D. ha tra i suoi punti cardini l’educare. Educhiamo noi stessi, i nostri figli, le nostre generazioni, le nostre comunità, i clienti finali a rapportarsi all’ambiente e alla natura in modo più rispettoso. Questa nuova mentalità, questo ‘nuovo patto’ fra noi e l’ambiente ha il potere di far evolvere in modo in cui concepiamo tutta l’agricoltura. Ma dobbiamo combattere per la nostra produzione made in Italy contrastando la crescente importazione in Europa di riso extra Ue. Noi produttori non dobbiamo essere penalizzati dalle regole europee”.