Norme più stringenti sugli intermediari di cryptovalute, via libera del Cdm

Il decreto adegua la normativa nazionale al regolamento Ue e prevede controlli antiriciclaggio maggiori nella vigilanza del settore.

Roma – Via libera del Cdm al decreto legislativo che adegua la normativa nazionale al regolamento Ue
sulle cryptovalute, prevedendo un controllo più stringente sulla categoria di intermediari autorizzati a fornire servizi per le cripto-attività (ad esempio servizi di scambio, custodia e negoziazione, trasmissione di ordini, trasferimento). La nuova normativa li inserisce nella categoria degli intermediari bancari e finanziari, per assicurare che siano soggetti agli stessi requisiti e alla stessa vigilanza sull’antiriciclaggio.

I prestatori di servizi per le cripto-attività (Casp) saranno soggetti ai controlli anti-riciclaggio della Banca d’Italia e dovranno, tra le altre cose, trasmettere all’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (Uif) i dati aggregati sulla propria operatività, per consentire analisi mirate su eventuali fenomeni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Inoltre, saranno inclusi tra i soggetti presso i quali il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza può espletare controlli sui fenomeni di riciclaggio.

Il MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), o regolamento (UE) 2023/1114, è la normativa dell’Unione europea sui mercati delle cripto-attività all’interno dell’Ue, adottata dal Parlamento Europeo il 20 aprile 2023 e successivamente approvata dal Consiglio Europeo il 16 maggio 2023. L’obiettivo principale del MiCAR è quello di creare un quadro normativo europeo armonizzato per le cripto-attività, che promuova l’innovazione e permetta di sfruttare il potenziale offerto garantendo al contempo la stabilità finanziaria e la protezione degli investitori. Il MiCAR distingue tra le attività svolte sul mercato primario, ovvero l’emissione di cripto-attività, e i servizi forniti sul mercato secondario, conosciuti come servizi di cripto-attività. Nel dettaglio, il regolamento disciplina i requisiti di trasparenza e divulgazione per l’emissione e il commercio di cripto-attività, e gli obblighi di autorizzazione e supervisione per emittenti e fornitori di servizi (Casp).

I poteri della Banca d’Italia riguarderanno principalmente la vigilanza prudenziale. Questa vigilerà sull’adeguatezza patrimoniale e sul contenimento del rischio degli emittenti di token “asset-linked” e dei fornitori di servizi per le criptovalute; avrà inoltre poteri investigativi e di vigilanza, compresa la possibilità di condurre ispezioni e raccogliere informazioni. Potrà imporre sanzioni amministrative e misure correttive, compresa la sospensione delle operazioni in caso di gravi irregolarità.

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