Badhan ha detto al magistrato di non conoscere il movente dell’omicidio. Ha escluso anche quello sessuale: lo confermerà solo l’autopsia.
COSTA VOLPINO (Bergamo) – L’ha ammazzata a colpi di forbice in faccia tanto da sfigurarla per poi fuggire via rubandole il telefono. Più tardi, in caserma, confesserà ai carabinieri l’atroce delitto. A rimanere uccisa sul letto della sua stanza Sara Centelleghe, per gli amici “Sas”, 18 anni, originaria del luogo, diplomanda all’istituto professionale socio sanitario di Lovere e un futuro da estetista. La ragazza divideva un piccolo appartamento con una sua amica, estranea ai fatti, in via Nazionale 124.
Nella notte fra il 26 ed il 27 ottobre scorsi Jashan Deep Badhan, 19 anni di origini indiane, elettricista e magazziniere saltuario ma già gravato da precedenti per spaccio di piccole quantità di droga, danneggiamento e una denuncia per rapina, aveva un appuntamento con la coinquilina di Sas. Forse per cedergli del fumo o una dose di cocaina. L’amica della vittima non lo aspetta in casa ma esce e va a cercare “Deep”, nomignolo con il quale è meglio conosciuto il giovane, che non trova. La ragazza lo aspetta in strada ma l’indiano non arriva. Badhan, infatti, si è allontanato dalla sua abitazione, che dista solo due numeri civici da quella di Sas, per cercare l’amica ma i due non s’incrociano.
L’indiano, forse per andare incontro alla sua amica, si sarebbe introdotto nell’edificio dove abitava Sara Centelleghe attraverso il cortile che collega i due palazzi. Badhan, alterato da droga e alcol come riferiscono i suoi amici, raggiunge la porta d’ingresso dell’appartamento all’interno del quale Sara sta dormendo. Deep entra dentro con facilità perché la serratura è rotta. Dentro casa cerca l’amica a cui vendere la droga ma non la trova e si mette a rovistare. Sara sente rumori strani e si sveglia. E si trova davanti Deep. La ragazza, che lo conosce solo di vista, si spaventa e reagisce gridando contro il giovane che incomincia a picchiarla. “Cosi mi fai male” urlerà la poveretta colpita dai primi pugni ma subito dopo seguirà il silenzio più assoluto, cosi come riferiscono i vicini di casa. Badhan trova una forbice e con quella colpisce Sas al volto almeno una trentina di volte sino a quando la ragazza non scivola esanime alla base del suo letto in un lago di sangue.
La vittima ha tentato di difendersi cosi come testimoniano le ferite riportate su braccia, mani e dita, esplorate dal medico legale durante la prima ricognizione cadaverica. L’indiano, subito dopo, esce di casa non prima di averla messa a soqquadro arrivando anche a rigirare il materasso. Durante la fuga il giovane perde le sue pantofole, di quelle che usano i musicisti del genere trap come calzature, e con i piedi nudi lascia le sue impronte sporche di sangue lungo tutto il tragitto: casa della vittima, scale, cortile sino all’abitazione dell’assassino. All’1.15 di notte l’amica di Sara, aspettando invano Deep, faceva ritorno a casa e rimaneva senza fiato davanti alla mattanza. E dava l’allarme. Forse se non avesse lasciato Sara da sola le cose sarebbero andate diversamente, o sarebbero morte tutte e due. Chissà.
I carabinieri, subito accorsi con una unità di soccorso del 118 trovavano ormai cadavere la povera Sara, e avviavano le prime indagini. Una telecamera stradale avrebbe inquadrato l’amica della vittima mentre fumava sulla via in attesa di Deep che, nel frattempo, stava già massacrando la diciottenne. L’indomani mattina i militari trovano Jashan Deep Badhan nel suo letto che con grande fatica riusciva a svegliarsi. Una volta accompagnato in caserma il balordo confessava di avere ammazzato Sara ma di non conoscerne il movente escludendo anche quello sessuale che però solo l’autopsia potrà verificare.
Verrà anche accertato, grazie ad un colloquio in chat, che il giovane indiano avrebbe dovuto cedere all’amica di Sara una dose di droga ma i due, come già ipotizzato, non si erano incontrati. Il Pm Giampiero Golluccio della Procura di Bergamo, diretta dal procuratore capo Maurizio Romanelli, all’omicidio volontario potrebbe aggiungere l’aggravante della crudeltà. Il 29 ottobre scorso, davanti al Gip Alessia Solombrino, Badhan ha reiterato di non sapere perché ha ucciso Sara con tanta ferocia. Avrebbe agito d’impulso mentre la ragazza urlava. Forse.