Il G7 e le polemiche sull’aborto: Lollobrigida “Inopportuno vista la presenza del Papa”.  

Scomparso ogni riferimento dalla bozza delle conclusioni. Deputate e senatrici di Avs sul piede di guerra: “La Meloni chiarisca”.

Roma – L’aborto continua a tenere banco nella prima giornata del G7 organizzato a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi. Come anticipato, il termine “aborto” è scomparso dalla bozza del documento sulle conclusioni finali del summit, anche se il testo deve ancora passare all’esame finale dei leader. Al momento il testo sarebbe il seguente: “Reiteriamo i nostri impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla riproduzione”. Una formulazione in cui manca di fatto il termine aborto, che invece era presente nella dichiarazione finale del G7 di Hiroshima.

I leader del G7 in Puglia

Il caso è esploso alla vigilia del summit, con varie fonti che parlavano di una perifrasi in grado di non alterare il senso del discorso, eliminando il termine aborto. Il susseguirsi di notizie pubblicate sui quotidiani ha costretto la presidenza del G7 a guida italiana a intervenire con una precisazione: “Nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all’aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso”. La questione pare non ancora chiusa: per avere ulteriori dettagli sarà necessario attendere il testo definitivo delle conclusioni.

Sull’argomento è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine della presentazione spot Azzurri su prodotti Dop Igp da Eataly, a Milano: “Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa fosse opportuno inserire nella bozza finale il tema dell’accesso effettivo e sicuro all’aborto, se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile”. “Non sta a me commentare – ha aggiunto – se i presidenti delle grandi nazioni, capi di Stato e governo hanno scelto di non inserirlo nel documento, ci saranno buone ragioni per non farlo. C’è libertà di esprimersi, di avere posizioni chiare e di fare scelte che siano condivise da tutti, le cose su cui si lavora a un G7 anche in confronto con altri Stati sono quelle su cui si è d’accordo”.

Il ministro Lollobrigida interviene sull’aborto

Il Pontefice domani sarà al vertice di Borgo Egnazia in Puglia, dove parteciperà alla sessione comune pronunciando un discorso pubblico. Accolto dalla premier Meloni, il Pontefice si trasferirà in golf car alla residenza riservata, dove è previsto un primo blocco di colloqui bilaterali con la signora Kristalina Georgieva, direttore generale dell’International Monetary Fund (Fondo Monetario internazionale), e Volodymyr Zelensky, presidente della Repubblica di Ucraina;  Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese; e Justin Trudeau, primo ministro del Canada.

Nella seconda parte della giornata gli incontri bilaterali del Papa con William Samoei Ruto, presidente del Kenya; Narendra Modi, primo ministro dell’India; Joseph Biden, presidente degli Stati Uniti d’America; Luiz Inácio Lula da Silva, presidente del Brasile; Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Repubblica di Turchia; e Abdelmadjid Tebboune, presidente della Repubblica di Algeria.

La premier accoglie Zelensky al G7

Intanto Jake Sullivan, il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca ha fatto notare che il presidente Biden parla sempre di diritti umani, lo fa con tutti gli interlocutori e non mi aspetto che sia diverso nei prossimi due giorni. Non so dire nello specifico di questo argomento riguardo alle discussioni sul comunicato finale, ma il presidente non cambia il suo messaggio in base all’interlocutore e niente di tutto questo cambierà oggi”. La polemica nel frattempo si allarga, con le deputate e le senatrici di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, Aurora Floridia, Francesca Ghirra, Elisabetta Piccolotti, Luana Zanella, che chiedono a gran voce un chiarimento alla premier Giorgia Meloni.

“Le notizie che arrivano dal G7 sull’eliminazione nell’ultima bozza delle conclusioni del punto in cui si sottolineava l’importanza di garantire un accesso effettivo e sicuro all’aborto – dicono – sono inquietanti. Soprattutto perché fonti della Presidenza del Consiglio si sono affrettate a precisare che nessuno Stato avrebbe chiesto di eliminare questo passaggio, senza però confermare la sua presenza. A questo punto non ci resta che chiedere che la presidente Meloni, nel caso in cui nella bozza finale dovesse essere confermata l’eliminazione, venga a riferire in aula per chiarire se il Governo Italiano ha chiesto o meno che l’accesso effettivo e sicuro all’aborto sia citato nelle conclusioni, e se non lo ha fatto per chiarirne le ragioni”.

Borgo Egnazia

“Ci sono infatti fondati motivi per ipotizzare che il Governo Italiano abbia un problema con l’espressione “accesso effettivo” – concludono –  perché in Italia in tante regioni, soprattutto governate dalla destra, questo diritto all’accesso ‘effettivo’ non è garantito a causa di una presenza abnorme di medici obiettori, della carenza di consultori sul territorio, di alcuni immotivati divieti inerenti la somministrazione della pillola abortiva e ora anche dalla presenza negli ambulatori di volontari anti abortisti. Deve finire l’epoca della doppiezza di Meloni, che continua a dire che non toccherà la legge 194 mentre la sua maggioranza la smonta dall’interno: come Alleanza Verdi Sinistra non ci accontentiamo di smentite di circostanza, pretendiamo parole chiare e impegni forti per rendere ‘effettivo’ il diritto all’aborto”.

L’incontro durerà fino a sabato e si sta svolgendo a Borgo Egnazia, un complesso di ville e costruzioni di lusso in provincia di Brindisi che riprende l’architettura tradizionale locale e che è ormai da tempo un posto molto in voga tra politici e personaggi famosi per eventi, matrimoni o semplici vacanze. In mattinata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accolto al resort i leader di Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Giappone e Stati Uniti, oltre alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel: dopo una breve cerimonia c’è subito stato un incontro. Nel pomeriggio è arrivato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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