G7, scoppia il caso sul diritto all’aborto sparito in bozza. L’Italia: “Nessuno stop”

“Tutto quello che entrerà nel documento finale sarà frutto di un negoziato”, scrive la presidenza di turno alla vigilia del vertice”.

Brindisi – Al G7 scoppia il caso politico sull’aborto. Due mesi fa il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano era stato molto chiaro: “Il nuovo Parlamento Ue non scriva più pagine simili”, riferendosi alla decisione di Bruxelles dell’11 aprile scorso, di votare a favore dell’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. “Confido che il nuovo Parlamento che andremo a eleggere – aveva tuonato – non scriva più pagine simili, non solo per il contenuto ma perché completamente fuori dal perimetro” delle competenze dell’Unione. Ebbene, la resa dei conti è arrivata ieri al summit pugliese.

Prima ancora che il vertice iniziasse, è scoppiato un terremoto politico sulla bozza finale delle conclusioni del G7 a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi. Secondo indiscrezioni europee, il governo italiano avrebbe rimosso il riferimento all’importanza di garantire “un accesso effettivo e sicuro all’aborto”. Questo passaggio, inserito durante il G7 di Hiroshima, era stato oggetto di richieste di rafforzamento da parte di Francia e Canada in vista del summit in Puglia. E, invece, alla vigilia del vertice, la presunta decisione del governo italiano di eliminare questo punto sta creato tensioni internazionali, suscitando la reazione indignata dell’Unione europea e della Francia.

A riferirlo è Carla Taibi, tesoriera di +Europa, che ha espresso in una nota il proprio disappunto, accusando il governo guidato da Giorgia Meloni di aver influenzato negativamente le dichiarazioni internazionali sul diritto all’aborto e di promuovere politiche restrittive in Italia: “Un esempio evidente è l’introduzione nei consultori di rappresentanti pro vita, un tentativo di dissuadere le donne dall’abortire. È chiaro che, nonostante le promesse, le politiche di Meloni stanno progressivamente erodendo i diritti di tutti e delle donne in questo caso, rendendo l’accesso all’aborto sicuro e legale sempre più complesso, se non impossibile”.

Della stessa opinione anche la deputata M5s, Gilda Sportiello, il dem Alessandro Zan ed Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra. In queste ore, si stanno moltiplicando i commenti indignati di esponenti politici di sinistra e centro sinistra. Tuttavia, fonti della Presidenza del G7 Italia hanno smentito le accuse, affermando che nessuno Stato avrebbe richiesto l’eliminazione del riferimento all’aborto dalla bozza delle conclusioni. Le stesse fonti sottolineano che le dinamiche negoziali sono ancora in corso e che il documento finale sarà il risultato di un compromesso tra i membri del G7. La situazione rimane dunque tesa e in evoluzione, con il vertice del G7 che si preannuncia cruciale non solo per le discussioni economiche e politiche globali, ma anche per i diritti.

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