Il sostegno per i ristoratori è indispensabile. Altrettanto per tutta la filiera agroalimentare in stato di enorme sofferenza. A breve sapremo se i fondi saranno arrivati tutti nelle tasche degli esercenti.
Roma – Ultimi giorni per richiedere il contributo a fondo perduto. Un sostegno economico dedicato agli esercenti di ristoranti, pizzerie, mense, servizi di catering, agriturismi e alberghi con somministrazione di cibo, che possono richiedere entro il 28 novembre 2020 per ottenere il “contributo fondo ristorazione”.
Il sostegno economico viene riconosciuto esclusivamente per gli acquisti effettuati a partire dal 14 agosto 2020, comprovati da idonea documentazione fiscale, e che riguardano prodotti che provengono dalle filiere agricole e alimentari, inclusi prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura, anche DOP e IGP, e che valorizzino la materia prima del territorio, come previsto dall’art. 58 del Decreto Agosto (Legge n. 126/2020).
Così con il D.M. del 27/10/2020 sono stati definiti i criteri, l’entità e la procedura di richiesta del contributo a fondo perduto, che potrà essere inviata tramite apposita piattaforma web o attraverso gli uffici postali. In pratica il decreto attuativo riconosce priorità agli acquisti di prodotti DOP e IGP e di altra materia prima ad alto rischio di spreco il cui elenco è allegato provvedimento.
Tali commestibili rientrano nel paniere già elaborato dal “Tavolo per la lotta agli sprechi e per l’assistenza alimentare” per il programma di distribuzione delle derrate alimentari finanziato dal FEAD, il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti 2014-2020.
Il contributo va da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 10.000 euro, Iva esclusa. Importante sapere che se le richieste saranno superiori alle risorse stanziate (in effetti sarà proprio cosi) queste saranno distribuite fra i richiedenti in misura proporzionale. L’ordine di presentazione della domanda non dà diritto ad alcuna prelazione sulla elargizione dei fondi, i quali verranno erogati solo in base alla corretta compilazione della richiesta stessa.
Da tenere presente che ogni impresa richiedente può presentare una sola domanda. Qualora l’impresa richiedente abbia più attività riconducibili al codice Ateco prevalente, le fatture degli acquisti dalle diverse attività devono essere caricate nella stessa domanda. Pertanto, anche nel caso di più unità locali, il contributo è sempre legato a un solo codice fiscale/partita Iva, cioè ad una sola impresa richiedente.
Il contributo spetta agli aventi diritto a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2020 sia inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi medi dei mesi da marzo a giugno 2019. La suddetta condizione non riguarda i soggetti che hanno iniziato l’attività dall’1.1.2019, che possono richiedere il contributo a prescindere dal fatturato o corrispettivi.
Per accedere al contributo è necessario acquistare almeno 3 differenti tipologie di prodotti agricoli o alimentari classificati nella “tabella prodotti”, ossia tre categorie merceologiche differenti. Il Fondo ristorazione ha una dotazione di 600 milioni di euro:
“…In questo difficile momento per il mondo della ristorazione – ha sottolineato la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova – diamo un segnale concreto alle aziende, alle donne e agli uomini che ci lavorano quotidianamente e a tutta la filiera agroalimentare. Garantiamo liquidità immediata e rafforziamo la straordinaria alleanza tra mondo della ristorazione e della produzione…”.
Il rimborso viene erogato dopo un primo controllo con un anticipo del 90% degli acquisti effettuati. Verificata la documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso. Sin qui quanto riferito dalle autorità di governo e ai sensi delle normative appena varate. Se i benefici arriveranno lo sapremo a breve.
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