Considerato che il momento di maggiore richiesta, in agricoltura, è la stagione estiva le domande saranno rivolte maggiormente alle raccolte autunnali già incominciate. Confusione inevitabile.
Roma – Finalmente è stato pubblicato il decreto flussi 2020 (Dpcm del 7 luglio 2020), che ha stabilito nella misura di 30.850 la quota massima dei lavoratori non comunitari subordinati, stagionali e non stagionali, nonché dei lavoratori autonomi che potranno fare ingresso in Italia quest’anno. Si attende pure la circolare operativa dei ministeri delle Risorse Agricole e del Lavoro.
Infatti poiché quest’anno non è stato ancora emanato il previsto decreto triennale al momento si va avanti a colpi di programmazione transitoria. Il decreto flussi è un importante provvedimento con il quale il Governo stabilisce ogni anno le quote di ingresso dei cittadini stranieri non comunitari che possono entrare in Italia per motivi di lavoro subordinato, autonomo e stagionale.
Pertanto riguarda i cittadini stranieri che si trovano ancora nei loro Paesi di origine, mentre non possono fare domanda i migranti che si trovano già nel nostro territorio senza permesso di soggiorno. La regolamentazione dei flussi di ingresso (Legge n. 40/1998) prevede due passaggi: un documento triennale (detto Documento Programmatico) per pianificare i flussi migratori di ingresso in Italia nel corso di 3 anni ed un decreto (decreto flussi) del Presidente del Consiglio dei ministri.
Quest’ultimo per programmare annualmente, entro il 30 novembre dell’anno precedente a quello di riferimento, le quote massime di stranieri da ammettere nel nostro territorio. In caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione, il Presidente del Consiglio può emanare uno o più decreti transitori, nei limiti delle quote stabilite per l’anno precedente.
E’ anche previsto l’ingresso per lavoro di “fuori quota“, cioè stranieri non rientranti nel decreto annuale di programmazione dei flussi. In tal senso, infatti, sono considerate le assunzioni presso strutture sanitarie pubbliche e private degli infermieri professionali. La verità è che il decreto flussi 2020 sarà sempre in programmazione transitoria fino a quando non verrà emanato un decreto triennale, così come previsto dalla Legge n 40 del 1998.
Si conteranno cosi ben 12.850 ingressi per lavoro subordinato non stagionale, autonomo e conversioni e nell’ambito di questa quota sono riservati 6.000 ingressi distribuiti nel seguente modo: 1.500 destinati a cittadini provenienti da Paesi con i quali sono in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria e circa 4.500 sono da riconvertire in permessi non stagionali, per i settori dell’autotrasporto, edilizia e turistico alberghiero. Inoltre altri 18.000 permessi sono riservati per quote lavoro subordinato stagionale e nei settori agricolo e turistico.
Attualmente poiché il momento di maggiore richiesta, in agricoltura, è la stagione estiva le domande saranno rivolte maggiormente alle raccolte autunnali. In queste settimane a Bruxelles si sta lavorando ad un accordo per una riforma comune degli istituti dell’asilo e dell‘immigrazione verso l’Europa. Per questo è già in programmazione una riunione dei ministri interessati dei Paesi membri il 3 e 4 dicembre prossimi, sulle procedure di entrata nell’Unione. Sortirà qualche effetto positivo? Rimaniamo scettici.
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