ROMA – L’INGORDIGIA DEI PARLAMENTARI ITALIANI: QUANTO PAPPANO?

A conti fatti il parlamento italiano risulta essere il più costoso in Europa. Sarà per questo che Merkel e sodali ci vedono con diffidenza e controllano ogni nostra mossa come amministratori di sostegno?

Roma – Ma quanto cavolo mangiano i politici italiani? E’ una frase molto diffusa nel gergo popolare, a significare colui che riesce a guadagnare, in un modo o nell’altro, un lauto stipendio senza faticare molto. E di lauti stipendi e prebende varie i “nostri rappresentanti” ne guadagnano a iosa.

E’ quanto risulta, infatti da un’indagine dell’Ipsa, Indipendent parliamentary standards authority, secondo cui senatori e deputati italiani sono quelli che guadagnano di più in Europa. Almeno primeggiamo in qualcosa: che culo. L’Ipsa è un ente pubblico del Regno Unito che controlla costantemente il regime delle spese per i membri della Camera dei Comuni, confrontandole con quelle degli altri Paesi europei.

La sede Ipsa di Londra

Tra indennità, rimborsi spese, viaggi, diarie, spese per assistenti personali, vitalizi e doppie pensioni, il costo complessivo del parlamento italiano si aggira sui 150 miliardi di euro all’anno. Lo stesso importo speso per la sanità dalla Bei, Banca europea degli Investimenti, durante l’emergenza della pandemia. Si spende anche per la consistenza dei gruppi parlamentari e per il gettone di presenza nelle varie commissioni. Poi ci sono i costi di manutenzione, pulizia dei locali, consumo di carta, penne, fotocopie, acqua minerale, bicchieri di carta e così via. 

La cronaca degli ultimi decenni non è stata avara, ahinoi, di notizie ed inchieste relative a corrutele e mazzette con diversi zeri dopo la virgola. L’antico vizio italico, è duro a morire. Anzi lo esportiamo con orgoglio e fierezza, vista la diffusione della malversazione su scala planetaria.

La ruota si unge sempre…

Non si è troppo distanti dalla realtà se si ipotizza che le aziende che si sono aggiudicate gli appalti per servizi di manutenzione e quant’altro, abbiano gentilmente donato, a chi di dovere, laute prebende in denaro. Con il solito aggravio per i conti dello Stato e abbassamento del livello del servizio offerto.

Un vero e proprio Moloch per le casse dell’Erario che poi sono le tasche dei contribuenti italiani che pagano le tasse. Moloch era una divinità delle antiche religioni mediorientali. Molto forte, potente, titanica e provvista di corna taurine. Le venivano tributati sacrifici umani, finanche di bambini. Oggi, fortunatamente, non si arriva a tanto. Ma i costi hanno raggiunto, comunque, cifre “fuori dalla grazia di Dio”, per il loro livello così eccessivo.

Il Moloch cornuto

Secondo calcoli attendibili la riduzione del numero dei parlamentari (oggetto del prossimo referendum del 20/21 settembre) porterebbe ad un risparmio di 100 milioni annui. Pochi, tanti? Per il povero cronista e per i tanti che riescono a malapena a sbarcare il lunario, rappresentano una cifra che non riesce neppure ad ipotizzare.

L’Italico magna magna

Intanto iniziamo da questo di risparmio. Poco o molto che sia. Mettiamo da parte questo gruzzolo, investendolo per esempio, e data la priorità della questione, nella sanità e nella medicina territoriale. Poi si vedrà. E’ la conditio sine qua non. Il resto sono parole al vento, aria fritta, chiacchiere e distintivo. I numeri sono numeri: non si discutono. E che cavolo. 

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