BOTTE E INSULTI A DISABILI NEL LAGER DI SETTIMO MILANESE

Botte da orbi, insulti e parolacce per i poveri ospiti inermi. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Milano, hanno posto fine alle sofferenze dei disabili arrestando due operatori.

Settimo Milanese Li picchiavano e umiliavano quasi tutti i giorni, forti del fatto che con la loro disabilità non avrebbero mai potuto ribellarsi. Ma questa mattina i carabinieri della Stazione di Settimo Milanese, diretti dal maresciallo capo Andrea Lenoci, alla conclusione di una complessa e meticolosa  indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno arrestato due operatori sanitari ed assistenziali, un uomo e una donna, italiani, di 48 e 29 anni, residenti a Settimo Milanese e Bollate, ritenuti responsabili di maltrattamenti, con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di persone ricoverate presso struttura specifica destinata alla riabilitazione e all’assistenza di minori, adulti e anziani affetti da patologie psicomotorie.

La vicenda ha avuto inizio da una denuncia formalizzata nel mese di febbraio dai responsabili della struttura, la Sacra Famiglia di Settimo Milanese. Gli uomini dell’Arma si sono dati da fare immediatamente installando una rete di telecamere nascoste all’interno di alcune stanze della residenza dove avevano installato anche diversi micro-trasmettitori per eseguire intercettazioni ambientali. Le immagini e gli audio  hanno rivelato uno scenario sconvolgente: percosse quotidiane al viso e al torace, violenze fisiche, sempre dopo aver immobilizzato braccia e gambe i poveri ospiti inermi. Gli stessi ricoverati venivano apostrofati violentemente dal personale con frasi irripetibili che servivano a intimidire le vittime fra cui una donna di 38 anni e un uomo di 46, affetti da autismo e disturbi mentali.

Gli inquirenti, nella disamina del quadro indiziario, hanno evidenziato la particolare efferatezza delle azioni criminose sufficienti a tramutare la struttura sanitaria in un vero e proprio “Lager”. Per questo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per i due dipendenti della struttura in attesa di rispondere delle loro responsabilità. 

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