AMATRICE: MACERIE, NEVE E PANDEMIA.

I paese del centro Italia soffrono più di altri l'isolamento. L'inesistente economia locale e le condizioni estreme di sopravvivenza rischiano a breve estreme conseguenze.

AmatriceNeve, macerie e Coronavirus. Che cosa potrebbero chiedere di più gli abitanti di Amatrice e dintorni? La situazione della neve è comunque sotto controllo ma il danno si è aggiunto al danno mettendo in ginocchio, se non stesa per terra, l’inesistente economia locale. Dopo anni dai due terribili terremoti che avevano colpito e ri-colpito il centro Italia, tonnellate di macerie sono ancora da rimuovere e la tanto promessa ricostruzione, parliamoci francamente, è ancora al di là da venire. Insomma sono paesi destinati a scomparire se non si interviene in tempi strettissimi ma adesso con la maledetta pandemia in corso come dare speranze di un futuro migliore alla popolazione? Se prima qualcosa si poteva fare, adesso diventa tutto difficilissimo se non impossibile.

I prefabbricati dell’emergenza.

La priorità è rappresentata dal limitare i contagi e quando il trend scenderà verso limiti di sicurezza allora e solo allora si potrà parlare di cosa fare di Amatrice e degli altri piccoli centri distrutti dal sisma. L’ondata di freddo durerà ancora qualche giorno e nella sconquassate casette dell’emergenza la gente vive come può. Si arrangia tappata in casa con la paura che diventa terrore. Con l’arrivo della bella stagione tutti si augurano che la pandemia possa essere circoscritta. Se così sarà i cittadini terremotati del centro Italia dovranno ricevere aiuti concreti per ricominciare un’esistenza dignitosa. Sino ad oggi non è stata vita ma un drammatico, quotidiano tira a campare. Quanto potranno resistere? 

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