Centinaia di persone bloccate dalla polizia, non avevano documenti che comprovavano la stretta necessità di oltrepassare lo Stretto. Se non interverranno le autorità centrali le prossime ore non fanno ben sperare.
VILLA SAN GIOVANNI – Dalle prime luci dell’alba blocco degli autoveicoli e Tir all’imbarcadero di Villa San Giovanni. La Sicilia è chiusa al traffico veicolare e mezzi pesanti. La polizia ha fermato centinaia di auto con a bordo, adulti e bambini che, senza certificazione ritenuta plausibile, tentavano di superare lo Stretto per rientrare nell’Isola. Al momento la situazione è tesissima e nel tardo pomeriggio l’autorità competente dovrà intervenire per evitare il peggio. I rappresentanti sindacali degli autotrasportatori scendono sul piede di guerra e rivendicano chiarezza:”…Ci risultano un centinaio di autovetture – Scrive in un comunicato Uil Tasporti Messina – tra cui anche furgoni e roulotte presumibilmente bloccati già da ieri mattina per mancanza dei dovuti permessi che hanno intasato i piazzali dove gli animi si sono accesi finendo per bloccare persino il normale flusso del traffico merci in partenza con le navi Bluferries e Caronte dirette verso Tremestieri.
Questo il risultato di un sistema sbagliato, con controlli che dovrebbero essere fatti a monte per un Decreto che va rivisto limitando il traghettamento passeggeri solo ai pendolari appiedati e alle vetture di sanitari e forze dell’ordine…”. Anche i decreti sulle restrizioni, che si prestano a diverse interpretazioni, sono stati fatti troppo repentinamente senza dare il tempo alle persone di organizzarsi. Anche le diverse bozze, rese disponibili dai media, sono servite a confondere in specie la popolazione non residente parte della quale si è spostata da Nord a Sud con ogni mezzo, e questi sono i risultati. A Messina il sindaco Cateno De Luca continua a presidiare l’imbarcadero mentre il governatore Musumeci, a breve, dovrebbe prendere decisioni più drastiche in assenza di quelle del governo che tardano ad affrontare la “questione Meridionale” che rischia di sfuggire di mano creando problemi su problemi in queste ore cruciali alla diffusione del virus. Se ci fossero stati interventi tempestivi di stop agli ingressi, dicono gli esperti, la Sicilia poteva registrare zero infetti e servire da enorme unità intensiva per la cura e la stabilizzazione dei malati provenienti da altre regioni sotto stretto isolamento sanitario. Invece no e Palermo teme il peggio.