Marcia indietro sul carcere per la diffamazione: Fdi ritira gli emendamenti

Il senatore Berrino: “Le mie proposte a tutela persone offese”, in replica alle critiche sollevate, in primis dal sindacato dei giornalisti.

Roma – Marcia indietro, dopo la bufera di polemiche, per il carcere ai giornalisti nel ddl sulla diffamazione. Fratelli d’Italia ha ritirato gli emendamenti. Gianni Berrino, che è capogruppo in Commissione Giustizia, sottolinea: “Fratelli d’Italia con il senatore Balboni ha presentato un disegno di legge per eliminare la pena detentiva per il reato di diffamazione al fine di garantire maggiormente la libertà di stampa. Una svolta da tempo attesa ma che nessuno prima di FdI aveva tradotto in provvedimenti concreti”.

E aggiunge: “In linea con la sentenza della Consulta per le ipotesi più gravi di diffamazione, perpetrate con addebito di fatti determinati e falsi, avevo presentato due emendamenti per garantire la piena tutela delle persone offese da meccanismi di ‘macchina del fango’, che ben poco hanno a che fare con la libertà di stampa“. Parole che sono una replica, di fatto, alle polemiche sollevate in primis dal sindacato dei giornalisti.

A questo punto, spiega il senatore di Fdi Berrino, “la necessità di procedere con celerità all’approvazione del ddl sulla diffamazione mi ha convinto a ritirare gli emendamenti presentati che in ogni caso, è bene ricordarlo, alleggerivano sensibilmente le pene attualmente previste. Procediamo spediti per superare le pene detentive per il reato di diffamazione, immaginando altre tutele per l’eventuale vittima innocente. Coniugare libertà di stampa con tutela della persona offesa nella sua onorabilità sociale rimane la stella polare di FdI”, ha concluso.

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