La maxi operazione vista ai raggi x dal presidente della Fondazione Antonino Caponnetto
L’operazione antimafia di Gratteri e della sua squadra è molto importante per noi analisti in quanto conferma l’invasività della ‘ndrangheta più raffinata nel tessuto degli Stati a tutti i livelli.
Grazie a tale operazione, imponente per il numero di uomini impiegati e per il numero di arresti ed indagati, possiamo avere un quadro completo.
Il gruppo più potente che è stato colpito è quello della famiglia Mancuso.
In particolare emerge che la ‘ndrangheta è sistemica ed occupa gli spazi vitali a 360 gradi, mettendo in modo subdolo in discussione la tenuta democratica.
Emerge che i vertici della ‘ndrangheta guardano alla massoneria deviata e ne rimangono affascinati al punto che diventano essi stessi massoneria deviata.
Emerge che la invasività criminale tocca tutti i settori civili: la classe politica, l’informazione, i professionisti, gli uffici giudiziari, le forze dell’ordine e pure gli ospedali.
Per noi analisti nulla di nuovo, ma vedere tale quadro inserito all’interno di una ordinanza è importantissimo.
Ebbene, di fronte a ciò non si può non rimanere disgustati davanti al fatto che la notizia dell’operazione ha avuto risalto solo per 24 ore in molti mezzi d’informazione, ad esclusione dei principali cartacei con poche eccezioni. E dopo le 24 ore son partiti gli attacchi a Gratteri & company. Altri attacchi delegittimanti, basati sulle tecniche di mascariamento, erano iniziati diversi mesi prima on line.
Questa operazione ci dimostra che le mafie sono il primo problema europeo, e bisogna rendersene conto.
Purtroppo è sempre più evidente che manca la consapevolezza della classe politica e sociale sul punto, tant’è che ci siamo riempiti di pro-mafia a tutti i livelli.
Occorre al contrario non abbassare la guardia e sconfiggere la mafia debellando anche i pro-mafia che si nascondono come i deviati in mezzo a noi.