Burocrazia e vincoli green, a Garlasco l’agricoltura pavese bacchetta l’Europa

Dal convegno annuale di Confagricoltura il “no” ad un ambientalismo ideologico. Carlo Besostri: “Quella della nostra agricoltura è una battaglia per la sopravvivenza“.

Pavia – L’agricoltura pavese riunita alle Rotonde di Garlasco per l’annuale convegno promosso da Confagricoltura – iniziativa giunta alla sua 58esima edizione – ha rivendicato la propria centralità economica, quella di un settore che, nonostante il periodo estremamente difficile che sta attraversando, è rimasto capace di investire in produttività e innovazione e in azioni a basso impatto ambientale.

Convegno annuale di Confagricoltura

Detto dei compiti a casa che gli imprenditori agricoli pavesi ritengono di aver svolto con diligenza, anche dall’ovattata sala convegni di Garlasco è trapelato il disagio crescente per un Europa che il settore continua a percepire come matrigna, basti pensare alle recenti proteste spontanee del movimento dei trattori. Bruxelles d’altronde era il convitato di pietra della manifestazione, evocato già nel titolo dell’edizione di quest’anno: Imprese agricole ed Europa”, un focus sulla politica agricola comune 2023-2027. 

E proprio all’Europa e alle sue politiche non ha riservato sconti, nell’introduzione al convegno, Marta Sempio, presidente di Confagricoltura Pavia e imprenditrice agricola a Valeggio e Cergnago: “La politica agricola europea parte da un ambientalismo ideologico che male si coniuga con il rispetto per il lavoro degli agricoltori”. Di fronte a una folta platea di agricoltori e di amministratori pubblici, Sempio ha continuato criticando il Green Deal, il patto verde che dovrebbe accompagnare la transizione ecologica anche nelle campagne che “così com’è stato immaginato è del tutto inadeguato: l’abbiamo già detto in tutti i modi, l’hanno detto i manifestanti dei movimenti spontanei. Ed è questo che, a mio avviso, ha mosso le proteste“.

I relatori con il senatore Gian Marco Centinaio, a destra

Proteste che a quanto pare hanno avuto il merito di scuotere i palazzi del potere europeo se è vero che Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, collegato in diretta da Bruxelles ha potuto aprire ad un cauto ottimismo: “Dall’Europa arrivano finalmente buone notizie: molte delle nostre proposte sono state recepite. Stiamo vivendo una stagione straordinaria e difficile: mai come oggi si deve tornare a un modello agricolo che riesca a coniugare la produzione con la sostenibilità ambientale. Oggi investire sull’agricoltura significa investire sull’Italia”.

Dello stesso avviso il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che in collegamento con la platea delle Rotonde ha spiegato come “l’agricoltura resta un driver dell’economia italiana. Ci sono state difficoltà a trovare spazio a livello europeo per la nostra agricoltura – ha ammesso Giorgetti ma oggi la situazione è migliorata grazie al lavoro svolto dal ministro Lollobrigida. Il Pnrr dedica una parte importante alla filiera agro-alimentare. E non dimentichiamo che l’agricoltura rimane il primo presidio del territorio, con un fondamentale valore sociale al di là degli aspetti economici”.

Carlo Besostri

Alle Rotonde è intervenuto anche Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato ed ex ministro dell’Agricoltura, secondo il quale “resta moltissima strada da fare. Il ministro ha annunciato che presto ci sarà un decreto sull’agricoltura: una buona notizia, specie se porterà nuove risorse. Però la politica deve tornare ad ascoltare il mondo agricolo“. Tornando all’Europa, Centinaio ha sottolineato l’importanza di una reciprocità che nelle mosse di Bruxelles l’agricoltore italiano continua a non vedere: “Se l’Europa chiede il rispetto delle regole, rispetto che ha un costo, non può contemporaneamente aprire a importazioni di prodotti ai quali non si chiede il rispetto degli stessi parametri“.

Reciprocità, giusto prezzo, lotta alla concorrenza sleale sono alcune delle parole d’ordine emerse al convegno pavese, dalla cui declinazione in campo europeo dipendono i destini di un settore che chiede la rimozione di lacci e vincoli iniqui per conquistarsi il diritto a sopravvivere, che è poi il diritto alla sopravvivenza, come ha spiegato il risicoltore Carlo Besostri, candidato della Lega per Salvini alle prossime elezioni europee: “Delle eccellenze italiane, un brand che continua a dare lustro al Paese e che oggi sentiamo il dovere di salvaguardare per garantire un futuro alle nuove generazioni di agricoltori e continuare a garantire i diritti dei consumatori.

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