Lo studio del “Common Sense Media”: la nuova generazione è disillusa dalla politica e senza punti di riferimento.
Roma – Maladolescenza: ansiosa per il futuro e senza punti di riferimento! L’adolescenza è sempre stata un’età critica in tutte le epoche storiche e non poteva mancare all’appello quella che stiamo vivendo, supertecnologica. Un recente articolo apparso sul prestigioso quotidiano statunitense “New York Time” è apparso un articolo sulla “maladolescenza” dei giovani americani. I ragazzi sono molto preoccupati per il loro futuro, disillusi dalla politica e senza punti di riferimento. Uno studio pubblicato da “Common Sense Media” -un’organizzazione non-profit americana, specializzata nell’analisi e nello studio dei media e delle tecnologie.
I report sono concepiti per i bambini e i loro educatori (genitori, nonni, educatori scolastici)- ed effettuato su un campione di adolescenti dai 12 ai 17 anni, ha mostrato tutto il pessimismo degli adolescenti. L’indagine è stata estesa ai giovani fino a 27 anni. Un dato ricorrente e condiviso da altri Paesi ricchi è che la maggioranza ha dichiarato di aspettarsi una vita peggiore rispetto alle aspirazioni dei millenials, la generazione dei nati tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta del secolo scorso, quando avevano la stessa età. E’ emerso, inoltre, un aspetto inquietante: solo il 15% ha definito la propria salute mentale di ottimo livello. Gli autori dello studio hanno evidenziato un dato triste, ovvero i ragazzi stanno male.
Questa generazione, inoltre, pare non essere appassionata alla politica corrente, ma mostra notevole interesse per tematiche globali, come il cambiamento climatico, la guerra in Medio Oriente e l’aborto. Addirittura, gli adolescenti compresi nella fascia d’età tra i 12 e 17 anni hanno sostenuto che i politici eletti sono refrattari alle loro esigenze e bisogni. Infatti, secondo il loro parere il sistema politico, in questo senso, ha già fallito. L’istruzione è stato un argomento che ha riscosso un notevole interesse, in quanto il sistema scolastico statunitense sarebbe da riformare.
Per questi motivi il giudizio espresso sulle scuole pubbliche è molto scadente. Per descrivere come gli adolescenti vivono la scuola, la gran parte degli intervistati ha dichiarato di sentirsi stanchi, annoiati e sotto pressione. Il dato che ha destato allarme e preoccupazione è che il 65% ritiene la salute mentale di bambini e adolescenti sia abbastanza scarsa. Questa loro impressione è, purtroppo, confermati dalla crescita dell’ospedalizzazione e dei suicidi. Secondo i più recenti studi di psichiatria infantile, una delle cause scatenanti per la salute mentale è la pervicace digitalizzazione della nostra quotidianità, coi social media che stanno al centro dell’attenzione.
Non si tratta di una conclusione di studiosi con “la puzza sotto il naso” verso i nuovi dispositivi informatici, ma è la stragrande opinione dei ragazzi stessi. Anche il bullismo, compreso quello online, ha riscontrato preoccupazione tra i ragazzi. Questo aspetto dovrebbe coinvolgere le istituzioni perché la salute mentale riguarda la salute pubblica ed il futuro stesso della società. Queste considerazioni sono condivise dagli stessi adulti, tormentati per il futuro benessere socio-economico dei loro figli. Lo scenario descritto, con molta probabilità, è simile anche in altri Paesi industrializzati, come la cronaca ci conferma. Quello che manca è una visione politica di lungo periodo che prenda consapevolezza dei problemi e dei bisogni dei ragazzi e agisca di conseguenza. Ma questo modo di interpretare la società non fa parte, purtroppo, della realtà ma del mondo dell’iperuranio!