Ilaria Salis trascinata in aula a Budapest con manette ai polsi e ceppi ai piedi

Si è aperto nella capitale ungherese il processo a carico dell’insegnante milanese accusata di aver aggredito dei militanti neonazisti. Rischia 11 anni di carcere.

Budapest – Ilaria Salis, detenuta dallo scorso febbraio per aver partecipato agli scontri con i neonazisti europei dell’11 febbraio 2023, è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. Una agente delle forze di sicurezza la trascinava per una catena.

Il processo a suo carico si è aperto ed è stato subito aggiornato al prossimo 24 maggio. La 39enne insegnante milanese, accusata di aver aggredito due estremisti di destra nella capitale ungherese, si è dichiarata non colpevole. Per Salis la Procura magiara, nell’atto di rinvio a giudizio, lo scorso novembre ha chiesto 11 anni di carcere mentre è dello scorso giugno il no dei giudici ai domiciliari.

“È stato choccante, un’immagine pazzesca. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza”: Eugenio Losco, uno degli avvocati italiani di Ilaria Salis, presente a fianco del padre Roberto alla prima udienza a Budapest, ha poi aggiunto: “E’ una grave violazione della normativa europea, l’Italia deve far finire questa situazione ora”.

Sul caso è intervenuto anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che su X ha scritto: “Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio”.

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