Una ricerca evidenzia come questo tipo di relazione, nel bene e nel male, costituisca una parte insopprimibile della nostra storia personale.
Roma – Spesso, facendo trionfare la fiera delle banalità, si dice che i familiari si subiscono e non si scelgono. Quelli sono e bisogna tenerseli, da loro non si divorzia mai nonostante possano esserci dissidi anche forti. Nel senso che non si usa dire “ex padre, ex madre o ex sorella”, come succede per la moglie e il marito. Restano comunque tali in qualunque situazione. Sicuramente corrisponde al vero che non si sceglie l’ambiente in cui si nasce. Un particolare influsso viene esercitato tra fratelli e sorelle. E’ una relazione particolare, può essere più forte di quella dei genitori e capita che duri più a lungo. Ma si tratta anche di un rapporto completamente diverso.
Col tempo si assiste ad un’evoluzione quando i germani decidono di lasciare la casa dove hanno trascorso la loro infanzia e adolescenza. Un legame ancora più particolare è il rapporto tra gemelli, che per la Scienza è stato l’occasione per studiare il ruolo dei fattori genetici e ambientali nella spiegazione delle peculiarità fisiche e psicologiche.
Il rapporto tra fratelli sicuramente ha subito un’evoluzione sul piano sociale, come conseguenza del fatto che ad uscire di casa avviene sempre più tardi. Un fenomeno, questo, diffuso in Italia e nei Paesi dell’Europa mediterranea ma, in crescita anche negli USA. Secondi dati Istat riferiti al 2022, questo fatto produce una coabitazione ben accetta, soprattutto nella fascia di età più giovane. Infatti, la percentuale di giovani tra i 18 e 24 anni che coabitano con un fratello raggiunge il 68,2%.
Ma man mano che cresce la fascia di età la percentuale subisce un vistoso calo, anche se è da rilevare i legami continuano ad essere solidi pur non vivendo più insieme. Gli studi sui rapporti tra fratelli si sono orientati, soprattutto in Europa ed in Nord America e hanno suscitato un notevole interesse nelle scienze sociali, soprattutto per la composizione della struttura sociale, caratterizzato da due aspetti: il calo della mortalità e della fertilità. La relazione tra fratelli si rivela molto importante anche quando essa è negativa. Avere rapporti conflittuali provoca la possibilità di usare stupefacenti, depressione e ansia nella fase adolescenziale.
Una ricerca a cura di Katherine Jewsburry Conger, sociologa della University of California Davis ha evidenziato che il rapporto cambia nel tempo e col venir meno di un aspetto percepito in famiglia: i favoritismi. Oggetto di studio è stato un campione di tre generazioni di famiglie rurali dell’Iowa, iniziato alla fine degli anni ’80 (il Family Transitions Project). Una dinamica familiare in cui coabitano sia sentimenti positivi che rancori, raggiunge il suo apice prima dell’adolescenza. Dopodiché si inizia a uscire di casa ed emerge una sorta di natura volontaria nel rapporto. Il legame nel corso della vita subisce una sorta di “ricentramento dinamico” che sostituisce quello dei genitori. La relazione tra fratelli e sorelle costituisce una parte importante della storia delle persone e piaccia o no va salvaguardata ad ogni costo, perché l’oblio di essa significa cancellare una parte di sé stessi.