Risorsa dalle infinite applicazioni virtuose, l’IA può però trasformarsi in un genio del male. Serve governarla, ma i precedenti non fanno ben sperare.
Roma – L’ Intelligenza Artificiale (IA): peggio della bomba atomica! Una notizia proveniente dagli USA, è… deflagrata tra l’opinione pubblica mondiale provocando un forte sconcerto. In una conferenza, svoltasi nel novembre scorso, a cura di “Axios”, noto sito di news, politica, tecnologia e salute, Eric Schmidt, già amministratore delegato di Google, nonché presidente della Commissione nazionale per la sicurezza dell’IA, ha manifestato tutto il suo tormento. Le sue parole sono state sconvolgenti. Ha paragonato, infatti, l’IA alla… bomba atomica, in seguito alla quale sono stati impiegati ben 18 anni per stabilire un trattato che ne proibisse i test. Oggi, secondo Schmidt, non c’è tutto questo tempo.
In questa visione catastrofica, l’IA assumerebbe un ruolo decisivo, in quanto prenderebbe coscienza di sé e agirebbe in maniera autonoma. Il settore più a rischio di questa trasformazione è quello militare, iniziando a dare ordine e indicazioni. Inoltre, potrebbe dare informazioni menzognere, che creerebbe solo confusione e disorientamento tra gli esseri umani. Secondo l’esperto di IA, per arginare questo pericolo sarebbe necessario l’istituzione di un foro scientifico analogo all’IPCC (Intergovermental Panel on Climate Change), il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico per studiare il riscaldamento globale. Beh, visti i risultati non è un paragone che porta benefici.
Nel senso che gli esperti dell’IPCC si incontrano spesso, presentano studi, analisi, ricerche e proposte, ma i risultati sono prossimi allo zero o quasi. O le loro parole sono poche chiare, o chi dovrebbe ascoltarle, le istituzioni internazionali, fanno i finti sordi. Un po’ quello che è sempre accaduto durante gli incontri della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura, sorta con lo scopo di contribuire ad accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni rurali e contribuire alla crescita economica mondiale nel territorio. Si racconta che, spesso, i convegni finivano con banchetti luculliani, mentre la fame nel modo continuava a crescere.
Le voci contro le derive dell’IA sono numerose. Alcune hanno gridato al mondo intero che con l’IA si possano costruire “macchine assassine” e che bisogna lavorare affinché questi rischi vengano, quantomeno, ridotti. In linea teorica, l’IA è una tecnologia dalle grandi sfide e possibilità. E’ una questione che non riguarda solo gli esperti del settore, ma coinvolge politici, istituzioni e opinione pubblica. Soprattutto perché sta sconvolgendo completamente la vita delle persone. Molte aziende, fiutando l’affare, si sono avventate sulla preda, perché oltre alle grandi possibilità che offre, l’IA produrrà notevoli risorse finanziarie. Alcuni progetti hanno raggiunto risultati strabilianti, come, ad esempio la previsione delle temperature per 10 giorni, con una precisione maggiore di qualsiasi altro sistema finora conosciuto.
Oppure, diagnosticare il cancro al seno con una precisione del 99%. Inoltre, l’IA sta avendo effetti positivi in tanti settori, dalle celle fotovoltaiche alle leghe, fino alla componentistica dei dispositivi elettronici. Esposta in questo modo parrebbe trattarsi del “Paese dei Bengodi”, il luogo immaginario partorito dalla sagace e arguta penna di Boccaccio, in cui tutto era in abbondanza e a disposizione. Ma essendo, comunque, figlia dell’uomo, bisogna stare attenti alla direzione che prenderà. La storia, finora, ci ha insegnato, che quando c’è di mezzo l’essere umano, si prospettano guai in vista!