Il tribunale di Catania non ha convalidato il fermo di quattro profughi: “Decreto Piantedosi illegittimo”. Il Viminale annuncia che impugnerà il provvedimento.
Roma – L’esponenziale aumento degli sbarchi di immigrati provenienti dall’Africa sulle coste siciliane ha rappresentato in questi mesi il maggior cruccio di un governo che aveva preso i voti anche promettendo tolleranza zero sulla questione.
E sempre dalla Sicilia arriva un’altra brutta sorpresa per Palazzo Chigi. Per altro a pochi giorni dal varo di un decreto che, tra le altre cose, dispone il trattenimento dei richiedenti asilo che provengono dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, con relativa cauzione di 5 mila euro per rimanere in libertà.
Per il tribunale di Catania, infatti, quel decreto è illegittimo e la giudice Iolanda Apostolico ha accolto immediatamente il ricorso presentato dai difensori di quattro profughi ospiti del centro di Pozzallo. A disporre il loro trattenimento era stato il questore di Ragusa, ma la giudice non ha convalidato il fermo e con un’articolata motivazione ha disposto l’immediata liberazione dei migranti. I giudici contestano proprio la nuova procedura di trattenimento e la cauzione da pagare per non andare nel centro. A tambur battente è arrivata anche la risposta del ministero dell’Interno che ha annunciato di voler impugnare il provvedimento per sottoporre ad un altro giudice la fondatezza dei rilievi sollevati dalla collega etnea.
Così sull’asse Catania-Roma ritorna un vecchio must dei governi di centrodestra: lo scontro con la magistratura. Fdi attacca a testa bassa: “Il tribunale di Catania ha assunto delle decisioni politiche e ideologiche. Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia”. Caustica la Lega: “Tunisini liberati a tempo di record. Stupisce che la giustizia italiana di fronte al solito ricorso di un immigrato ritrovi velocità e scatto che gli italiani invocano da anni”. Prova a gettare acqua sul fuoco il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia: “È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza , questa è la democrazia“. Troppo poco per spegnere l’incendio acceso sotto il Vulcano…