50 anni portati alla grande

Sono passati 50 anni dalla nascita dell’Hip-hop, nell’agosto del 1973. Si tratta di un movimento artistico e culturale, originatosi nel Bronx, il popolare quartiere a nord di New York.

Roma – Sebbene venga spesso identificato con l’omonimo genere musicale, esso, in realtà è più variegato e comprende vari elementi caratteristici, tra cui: il rapping, uno stile di rima vocale ritmica; il turntablism, l’arte di creare musica con giradischi e mixer; il breaking, un tipo di danza e, infine, il graffitismo, ovvero dipingere le mura urbane. Si diceva che sarebbe durato lo spazio di un mattino, invece è ancora qui vivo e vegeto. Fu un decennio di grande fermento negli USA. Era trascorso un quindicennio dall’approvazione del “Civil Rights Act” (1957) da parte del Congresso statunitense, la legge per assicurare a tutti gli afroamericani la possibilità di esercitare il diritto di voto.

L’Impatto culturale dell’hip hop:

Prima di quell’anno la percentuale di neri americani registratisi per il voto oscillava intorno al 20%. Il primo “graffio” su un disco fu una sorta di presentazione di ciò a cui mirava l’hip hop. Ovvero tentare di incidere, a suo modo, nel corso della storia. Questa musica riusciva a rappresentare la minoranza nera e, allo stesso tempo, la minoranza influenzava la musica, in un rapporto simbiotico, che forse non c’è mai stato nella musica, forse col blues. L’hip pop era nella realtà, negli scontri con la polizia, perché le storie erano le stesse di chi manifestava. Era un luogo in cui si ritrovava sé stessi, coesione di gruppo. Un modo di essere, un comportamento sociale.

Nel corso dei decenni è stato l’anima di tutta la cultura pop. Era di tendenza perché si… tendeva ad andare verso quella direzione. Lo trovavi dappertutto, ovunque. Era il modo in cui veniva definito tutto ciò che era alla moda. E tutti volevano esserlo. Il genere musicale ha sempre dimostrato una grande vitalità e di essere al passo dei tempi. Caratteristiche queste che riscontrano un grande successo tra i giovani. L’avvento della tecnologia e la diffusione di internet nella vita sociale di ognuno di noi hanno dato un’ulteriore spinta all’hip hop. Non è rimasto confinato solo negli USA, ma è diventata una voce globale. Come se i confini fossero stati aboliti.

L’hip hop si adeguava ai nuovi strumenti

Mentre le cassette e i cd sparivano, buttati via come pattume, l’hip pop si adeguava ai nuovi strumenti tecnologici, dimostrando una grande capacità di adattamento. Anche nella sua espressione sociale è riuscito a passare dalla sessualità alle religioni, manifestando la sua innegabile forza propulsiva. Si è “contaminato” con altri suoni quali jazz, rock e latine, fino a giungere, attraverso internet, dappertutto. E’ rimasto fedele alla sua identità non catalogabile, difficilmente inquadrabile. La sua diffusione copre tutte le parti del mondo perché la sua sorgente creativa non conosce confini. E’ sempre al limite e alla base della cultura pop. E’ il preludio di ciò che succederà dopo.

Ha 50 anni ma non li dimostra, perché è sempre ben fornito di verve giovanile. E’ sempre lì, un fatto assodato. Un genere musicale ed un movimento i cui protagonisti sono passati in egual misura e in breve tempo dalla sconfitta al successo. Probabilmente il segreto della sua portata galattica e della sua eterna influenza va ricercata nella sua tenace voglia di una vita fragorosa. Le sue più accattivanti peculiarità sono la vitalità, lo spirito refrattario ai compromessi e il senso di libertà che esprime. Ed è proprio per questo che viene ancora ascoltato ed amato.

Perché oltre ad essere un suono, rappresenta una cultura che non vuole sapere di fermarsi ma è capace di rinnovarsi. Dopo 50 anni si può affermare che la sua storia fatta di evoluzioni è molto sorprendente. E’ un orizzonte temporale senza una fine netta, con nuove origini da esplorare. Ed è proprio per questo che riesce ad attrarre i giovani di ieri e quelli di oggi. Anche se il rischio che corrono tutti i movimenti musicali di una certa durata è che, fagocitato dagli schemi del marketing, la sua vena “sovversiva” si affievolisce.

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