Minacce e violenza: marocchino ri-espulso dall’Italia

Il balordo, noto per le sue scorribande criminali davanti alla Coop e con un bagaglio zeppo di reati, sarà rimpatriato. I cittadini ringraziano e tirano un sospiro di sollievo.

Vicenza – Il noto E.H.M., cittadino marocchino protagonista di diversi episodi di degrado e microcriminalità avvenuti avanti al supermercato “Coop” di via Bedeschi, a seguito di un ulteriore ordine di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Questore della provincia di Vicenza Paolo Sartori è stato nuovamente scortato al Centro di permanenza per i rimpatri di Via Corelli a Milano.

Già colpito dalla misura di prevenzione personale dell’ammonimento da parte del Questore di Vicenza, nonché di numerose condanne emesse dal tribunale di Vicenza per minacce e per altri reati, oltre che per una rapina, con pena scontata nel 2013 presso la Casa Circondariale di Trento, E.H.M è stato più volte denunciato dalle forze di polizia per reati di varia natura e gravità, quali ubriachezza, violenza privata e minaccia.

Lo straniero, inoltre, è stato fatto oggetto di numerosi esposti formulati alle autorità di pubblica sicurezza da parte dei residenti del condominio “Il Borgo” di Via Bedeschi per il suo l’atteggiamento violento e molesto nel chiedere l’elemosina: da tempo, infatti, durante il  giorno frequentava la zona in maniera stanziale davanti al supermercato, e trovando riparo la notte a Monte Berico.

Già nei mesi scorsi lo straniero era stato espulso ed accompagnato ai centri di permanenza e rimpatrio di Gradisca d’Isonzo e di Roma, ma le autorità marocchine non avevano rilasciato il lasciapassare necessario per rimpatriarlo nel Paese d’origine. Nel frattempo, tra fine luglio e i primi giorni di agosto, l’individuo era tornato all’esterno del supermercato di Via Bedeschi, per riprendere il suo solito atteggiamento molesto, creando ancora pericolo e disagio per i cittadini.

In conseguenza di quanto accaduto, pertanto, l’ulteriore decisione del Questore di far scortare nuovamente E.H.M al C.P.R., questa volta a Milano, in quanto considerato una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica.

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