Uno studio canadese rileva – tra i tanti dati – che, nel mondo, il tempo dedicato alla gestione dei rifiuti negli spazi esterni è assai scarso. E suggerisce come, con una ridistribuzione del tempo, l’accumulo di plastica e la contaminazione delle acque, potrebbero ridursi. Ma forse è troppo tardi…
Roma – Conoscere la quantità di tempo medio impiegato dalle persone per svolgere ogni giorno attività comuni a tutti, come lavarsi, nutrirsi, dormire, lavorare, a un cittadino comune provoca un senso di sorpresa ed una domanda tipo: “A noi che ce ne frega?”. E invece, alcuni ricercatori della McGill University, in Canada, che in quanto scienziati hanno lo sguardo lungo, utilizzando una serie di dati demografici e statistici, hanno elaborato una stima del tempo utilizzato per le azioni quotidiane.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), organo ufficiale dell’Accademia Nazionale delle Scienze statunitense. Lo scopo è stato come intervenire nella ripartizione del tempo per poterlo distribuire diversamente in modo da ridurre i rischi globali. I dati, ricavati da Banca Mondiale, OCSE e UNICEF, hanno riguardato gli anni 2019-2020.
La categoria che ha riscontrato un maggiore numero di ore impiegato è stata “sonno e riposo a letto”, pari alla media di 9,01 ore quotidiane. Per le attività riguardanti la pulizia e la cura personale si spende poco più di 1 ora al giorno, mentre per i pasti una mezz’ora in più. Alle “attività passive, interattive e sociali” ovvero il tempo libero, vengono dedicate 4,6, ore. Allo studio poco più di 1 ora al giorno, mentre alle pratiche religiose 12 minuti, lo stesso tempo per le cure mediche e l’assistenza.
Per le attività che producono “risultati esterni” il tempo trascorso è di 3,4 ore. Riguardano: agricoltura, allevamento, pesca, l’estrazione di materie prime, costruzione di edifici e infrastrutture, pulizia della casa e gestione dei rifiuti. Due ore al giorno servono per la mobilità e le attività finanziarie, governative e politiche. C’è da sottolineare che in questa ricerca le attività oggetto di studio hanno riguardato sia quelle remunerate che volontarie.
Un dato sorprendente è ricavato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), un’agenzia dell’ONU, ed è relativo al “tempo di lavoro”, pari a 2,6 ore, equivalente a 41 ore settimanali di tutta la forza lavoro mondiale, dai 15 ai 64 anni.
L’obiettivo dell’analisi è stato di monitorare la parte di tempo che i cittadini impiegano, in media, per svolgere le loro incombenze quotidiane. Inoltre, valutare come la ricchezza di una nazione, il Prodotto Interno Lordo (PIL), incida sull’utilizzo del tempo. Non bisogna essere dei maghi per saper che nei Paesi ad alto reddito si trascorrono 1,5 ore in più nel tempo libero, rispetto ai Paesi più poveri. In quest’ultimi il tempo dedicato alla coltivazione dei campi e alla raccolta di cibo è di 1 ora al giorno, rispetto ai 5 minuti in quelli più ricchi.
Poi ci sonno attività che non sembrano dipendere dalle condizioni economiche. Infatti, il tempo impiegato per la preparazione del cibo, per la pulizia personale e il trasporto non varia in modo considerevole, pur avendo la consapevolezza che ci possano essere delle differenze in ogni individuo.
Un aspetto che dovrebbe preoccupare la coscienza di ogni cittadino che si consideri “civile”, è il tempo dedicato, davvero molto scarso, alla gestione dei rifiuti negli spazi esterni, rispetto a quello per la pulizia della casa. Secondo i ricercatori, l’accumulo di plastica e la contaminazione delle acque, potrebbero ridursi con una ridistribuzione del tempo.
Questo studio fa parte del programma “Human Chronome Project”, un database completo delle attività umane globali per avere un dato empirico generale sugli effetti delle azioni della nostra specie sul pianeta. In questo modo si potranno prendere le decisioni più consone sul tempo impiegato per lo sviluppo e la salvaguardia del pianeta. Buone intenzioni, ma è già tardi. Bisogna agire subito, altrimenti il tempo speso per qualsiasi attività non ci sarà più. Per nessuno!