A seguito di una verifica fiscale nei confronti di una società immobiliare, è emerso il mancato versamento nelle casse dell’Erario di oltre 1 milione di euro di Iva dovuta.
Lucca – I finanzieri del Comando provinciale del capoluogo toscano, le scorse settimane, hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca definitiva di un immobile e di somme di denaro, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, precedentemente posti sotto sequestro nei confronti del rappresentante legale di una società viareggina, operante nel settore immobiliare, e resosi responsabile di reati fiscali per aver omesso di versare l’I.V.A. dovuta all’erario.
In particolare, a seguito di una verifica fiscale condotta dal Gruppo Viareggio nei confronti della citata società, emergeva come la stessa non avesse versato, nelle casse dell’Erario, l’I.V.A. dovuta per oltre 1 milione di euro. Le risultanze raccolte nel corso dell’attività ispettiva venivano partecipate all’autorità giudiziaria che, ritenendo fondate le ipotesi accusatorie, avanzava al locale G.I.P. l’adozione di un sequestro preventivo, anche per equivalente, nella misura pari all’indebito profitto del reato.
Valutato come solido il quadro probatorio raccolto, il giudice disponeva l’apprensione patrimoniale di beni nella disponibilità del rappresentante dell’impresa investigata, che si traduceva nel cautelare somme di denaro rinvenute su suoi conti correnti e nel sigillare un immobile, sito in Camaiore, di proprietà del medesimo. Successivamente, la Suprema Corte di Cassazione, nel confermare la legittimità del sequestro operato e rigettando il ricorso della parte, disponeva la definitiva confisca del denaro e dell’immobile, che andranno ora a ristorare le casse dello Stato.
Si tratta di un’operazione che testimonia la sostanzialità del servizio svolto dalle Fiamme Gialle in sinergia con la procura della Repubblica titolare delle investigazioni, in un’ottica di repressione dell’evasione fiscale, che costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori e i frodatori.