ilgiornalepopolare napoli

Avvocata del Foro partenopeo: truffa e riciclaggio ai danni di due famiglie

Un’avvocata è stata indagata per il reato di truffa continuata e di autoriciclaggio. Anche il marito è coinvolto nella vicenda. Il tutto si riferisce a un triennio di truffe commesse ai danni di due famiglie.

Napoli – Per delega del procuratore della Repubblica si comunica che militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza partenopea, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto denaro per € 480.000 emesso dal Gip del tribunale di Napoli, su richiesta della procura della Repubblica locale, Terza sezione, “Criminalità economica”.

Il provvedimento cautelare reale è stato eseguito nei confronti di un avvocato del Foro di Napoli e del di lei coniuge, la prima indagata per il delitto di truffa continuata ai danni di diverse persone e autoriciclaggio, il secondo per il delitto di riciclaggio. In particolare, le indagini riguardano una pluralità di truffe, consumate tra il 2018 e il 2021, in danno di vittime facenti parte di due distinti nuclei familiari, persone alle quali l’avvocato avrebbe prospettato l’acquisto di immobili di lusso in zone prestigiose di Napoli (via Toledo, via Chiaia, via Riviera di Chiaia, via Calabritto) e Roccaraso, proponendo compravendite a cifre estremamente convenienti, il tutto prospettando ipotetiche relazioni privilegiate nell’ambito di procedure concorsuali.

A fronte di versamenti effettuati dalle vittime sui rapporti di conto corrente intestati alla professionista, somme destinate al perfezionamento degli acquisti ed allo stato quantificate in € 480.000, nessuna attività veniva realmente esperita a tale scopo ed il capitale investito non risultava restituito agli aventi diritto. Emergeva inoltre che una parte delle provviste in denaro ricevute dalla professionista, pari ad € 180.000, risultava utilizzata dal coniuge per l’acquisto di un immobile ubicato in una nota località balneare del basso Lazio, ragione per la quale agli indagati erano contestati i delitti di autoriciclaggio e riciclaggio. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa