Il Natale non è uguale per tutti

Mentre in Parlamento si cerca di giungere all’approvazione della Manovra economica, il Natale si rivela molto più triste del previsto per moltissime famiglie italiane. E dire che si sperava diversamente.

Roma – La legge di Bilancio alla Camera è stata approvata, attraverso il voto di fiducia, con 221 sì e 152 no. Le opposizioni hanno strillato il loro dissenso quando, durante la notte, sono stati presentati alcuni emendamenti presentati dal governo dopo la fiducia. Adesso il testo passerà al Senato per l’ulteriore approvazione. Intanto oggi è Natale ed è il giorno in cui si celebra la nascita del “Salvatore”. Il Signore si incarna in un bambino per nascere e perfino morire sulla terra.

Un’esistenza, quella di Gesù, tra gli ultimi, gli ammalati, gli esclusi, i peccatori, per ridare speranza, dignità e salvezza. Il Paese è pieno di luci, mercatini, negozi e città addobbate a festa che indicano allegria e solennità per un evento caratterizzato anche dalla frenesia di un consumismo che rallegra i commercianti, ma non aiuta i più deboli, esaltandone paradossalmente le diversità e fragilità. Si, è vero, il Natale non si vive allo stesso modo. Teniamo ancora troppo soffocata la nostra ricchezza interiore e la spiritualità dell’evento che si festeggia. In ogni caso una società che non aiuta i più fragili è una distorsione del sistema, una catena di trasmissione che prima o poi s’incepperà. Insomma, il Natale è per tutti ma non tutti nutrono speranza e serenità per il futuro.

Cresce la povertà tra bambini e adolescenti italiani.

Purtroppo, le statistiche sono impietose, si diffondono sempre più povertà e disuguaglianze. Un’emergenza sociale senza precedenti, con un numero di bambini sotto i 15 anni bisognosi di assistenza, per mangiare, che ha superato quota 600mila, ai quali vanno aggiunti 337mila anziani sopra i 65 anni, e 687mila migranti stranieri. In generale, sono quasi 3 milioni gli italiani che per Natale sono costretti a chiedere aiuto per nutrirsi, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. Ecco, dunque, come lo spirito natalizio che dovrebbe accomunare tutti allo stesso modo, avvolti in uno spirito di fraternità, gioia e condivisione, invece rende tristi e rassegnate molte famiglie.

La dignità, in molti casi, ha il sopravvento, così chi ricorre all’aiuto alimentare lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno anziché il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritative. Fra i nuovi poveri ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto abbassare le serrande, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi, molti lavoratori a tempo determinato, autonomi o con attività colpite dalle misure contro la pandemia del Covid e dal balzo dei costi dell’energia, nonché donne, madri sole e soggetti compresi tra i 35-50 anni.

Il pranzo di Natale per 200mila poveri allestito ad Assisi.

Il Natale è vero non colma le diversità, forse le accentua. Anche i dati sugli acquisti confermano la situazione di difficoltà. Infatti, circa il 10% degli italiani è in condizione di povertà assoluta. In ogni caso il Natale, che è gioia per l’avvento, a chi è deturpato dalle sofferenze non è facile trovare quella scintilla di speranza che illumina il cammino come ai 3 magi. Allora auguri di pace e prosperità, coraggio, la strada è in salita ma possiamo farcela. Nel frattempo, la politica s’interroghi.

DA TUTTA LA REDAZIONE DI POP-ilgiornalepopolare.it I PIÙ SINCERI AUGURI DI BUONE FESTE

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