Pos o non Pos, questo é il dilemma?

La recente diatriba sulla volontà del Governo di aumentare il tetto al contante e sull’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici solo per cifre oltre i 60 euro non accenna a placarsi.

Roma – L’utilizzo del Pos continua a fare discutere, ma al di là della comodità per chi lo desidera utilizzare… a chi fa veramente comodo? L’interesse è soprattutto delle banche per le commissioni che ne derivano per ogni utilizzo. La moneta elettronica appartiene, d’altronde, agli istituti di credito. Tutti privati, persino la Banca d’Italia è privata. Le commissioni, dunque, non possono essere tolte in quanto lo Stato non ha competenze in merito.

Su questo tema Giorgia Meloni ha dichiarato:

Se il Governo lo facesse sarebbe incostituzionale e in ogni caso non si può impedire a chi offre il servizio di guadagnarci una commissione. Quindi, togliere la commissione sui Pos non si può fare. Questo è il motivo per cui Bankitalia fa le sue valutazioni circa il tema dell’innalzamento del tetto al contante”.

Peraltro, c’è una lettera che la Bce ha inviato nel 2019, all’allora ministro dell’Economia Gualtieri e ai presidenti di Camera e Senato, sulle misure di abbassamento del tetto in cui l’Eurotower formulava una serie di critiche alla diminuzione del contante, definendolo “particolarmente importante per alcune categorie sociali, in quanto è l’unica “moneta legale” che consente ai cittadini di regolare un pagamento immediatamente senza tariffe per il suo utilizzo”.

In sostanza, la Banca centrale dice chiaramente al Governo italiano di allora di fare attenzione perché “la moneta elettronica ha un problema di commissioni”. L’Europa questa settimana, dopo le polemiche di chi dice che:

“vogliamo favorire gli evasori ha ricordato la premier – l’Europa ha deciso di fissare il tetto al contante a 10.000 euro, il doppio di quanto stabilito dal governo italiano. Chiedo a chi dice che vogliamo favorire gli evasori: l’Europa vuole favorire gli evasori…? Non credo, forse abbiamo ragione noi anche quando diciamo che il tetto al contante funziona se è una misura europea”.

Insomma, la premier difende a spada tratta alcune delle misure più controverse della manovra finanziaria all’esame delle Camera, a partire dal tetto al contante che si vuole portare da 2.000 a 5.000 euro e dall’esenzione dall’obbligo di usare il Pos per i pagamenti inferiori a 60 euro. Sui migranti, invece, si vuole porre un po’ di ordine e l’affermazione che in Italia si entra solo legalmente è, forse, un modo per interrompere il flusso dei migranti in cerca di salvezza e speranza. In ogni caso il refrain è sempre lo stesso:

Il Governo Meloni vaglia nuove manovre per fermare il flusso dei migranti.

“Stiamo lavorando per nuove norme per fermare la tratta dei migranti irregolari. Molti i temi identitari che il Governo cerca di incassare. I toni sono pacati e argomentati, ma è chiaro che Giorgia Meloni cerca di non perdere il filo della coerenza con il “suo” elettorato. Soprattutto nel momento in cui il Governo la costringe a fare più di un compromesso e un bagno di realtà con il programma elettorale. A tal proposito, è facile intuire le diverse problematiche che contrappongono i partiti della maggioranza, cui è necessario dare risposta.

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