Covid e agenti inquinanti: binomio killer

Qualsiasi patologia virale si aggrava se è libera di infettare in ambienti inquinati. Aria, mare e terra sono ormai irrimediabilmente compromessi dal punto di vista della salubrità dunque con l’avvento del Covid la situazione è peggiorata di molto. Più contagi e più vittime laddove maggiore è la sporcizia.

Roma – Covid ed inquinamento: un’alleanza letale! Già lo si subodorava da tempo, soprattutto nell’ambito scientifico, ora ne abbiamo un’ulteriore conferma. Esiste una correlazione netta tra i casi, i ricoveri e le mortI per il Covid da un lato e l’inquinamento dell’aria e la mancanza di aree verdi nelle nostre città dall’altro. Lo ha sostenuto un recente studio apparso sulla prestigiosa rivista di scienze ambientali e salute “Environmental Research”, a cura della società Italiana di medicina Ambientale (SIMA), in collaborazione con la facoltà di medicina dell’Università Complutense di Madrid e con quella del Sannio.

E’ stato preso in esame l’effetto che ha avuto nelle diverse zone d’Italia il virus ed il cambiamento prodotto da esso a contatto con aree verdi e con l’inquinamento atmosferico. Sono state studiate 10 province italiane e 8 spagnole con popolazione sopra i 500mila abitanti: Roma, Madrid, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia, Barcellona, Valencia, Siviglia, Saragozza, Malaga, Las Palmas e Bilbao. Il primo aspetto rilevante emerso è stata la densità di popolazione ed un impatto del malefico virus, soprattutto nel 2021, inferiore in quelle aree urbane con alta presenza di verde pubblico e con relative minori concentrazioni di PM 2.5 le famigerate particelle atmosferiche presenti nell’aria a causa della forte urbanizzazione industriale.

In particolare tra Italia e Spagna sono emerse queste analogie: ogni aumento di un chilometro quadrato di zone verdi nelle città, confrontato con 100mila abitanti, ha prodotto nell’arco di un anno 68 contagi, 1 ricovero e 115 decessi in meno. Ma non basta: alla crescita annuale di un microgrammo per metro cubo di PM 2.5 rapportata con 100mila abitanti ci sono stati in un anno 367 contagi, 2 ricoveri e 796 decessi in più. Un ulteriore conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della stretta correlazione tra pandemia e ambiente.

Già subito dopo l’avvento dell’ospite indesiderato, il Covid, erano emersi dati simili. I decisori politici, specie quelli appena eletti, dovranno applicare un’opportuna strategia di sanità pubblica e di politica ambientale, differenziata per i singoli territori. Proprio in base ai dati che hanno a disposizione. La presenza della medicina territoriale dovrebbe essere una priorità ed invece assistiamo alla scomparsa dei medici di medicina generale. Fino a quando si attua una politica di piccolo cabotaggio e del tirare a campare, non si va da nessuna parte. O meglio la strada verso il precipizio è già ben spianata.

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